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MARMOLADA, IL J’ACCUSE DI PECORARO SCANIO: C’E’ CHI DERISE IL MIO ALLARME NEGANDO I CAMBIAMENTI CLIMATICI

L’ex ministro: “Persi 15 anni per piano adattamento e prevenzione”. Anche il Wwf parla di tragedia annunciata.

Mentre nell’area di Punta Rocca sulla Marmolada i soccorritori continuano a cercare i dispersi, si moltiplicano i commenti di coloro che parlano di una tragedia annunciata. Già questa mattina su nonosologreen.it avevamo riferito della dichiarazione ufficiale del glaciologo Renato Colucci dell’ Istituto di Scienze polari del Cnr.

Ora è la volta dell’ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio che non usa mezzi termini: “Sono addolorato e indignato contro coloro che allora derisero l’allarme e i tanti che ancora negano i cambiamenti climatici. È criminale non aver agito e non riconoscere l`emergenza climatica in atto. Dobbiamo cambiare i sistemi di allerta, realizzare opere di prevenzione di siccità, alluvioni e slavine, e dobbiamo attivarci subito. Basta lutti e disastri dovuti anche a sottovalutazione del rischio climatico”.  Pecoraro Scanio ricorda, inoltre, che “da ministro dell`ambiente nel settembre 2007, con la conferenza sul clima, lanciò l`emergenza adattamento al cambiamento climatico proponendo un piano di prevenzione dei rischi”.

Gli fa eco il Wwf: “Nessuno poteva sapere quando e dove, ma quella di ieri sul ghiacciaio della Marmolada è una tragedia più che annunciata e per questo ancor più grave e dolorosa. Quanto accaduto corrisponde agli scenari e agli avvertimenti che climatologi e glaciologi diffondono da anni, in particolare attraverso i rapporti dell`IPCC, il panel scientifico delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico e persino con un report speciale su ‘Mari e criosfera in un clima che cambia’ del 2019. Del resto, di tragedie per i cosiddetti glacier hazards se ne sono verificate diverse anche sulle Alpi europee negli ultimi anni, tutte presto dimenticate”.

Il ghiacciaio della Marmolada scomparirà entro 30 anni - Handbook Costa  Smeralda

Il Wwf  ricorda come negli ultimi decenni i ghiacciai alpini sono in forte ritiro e che l`ultimo Catasto dei ghiacciai italiani dimostra che la superficie dei ghiacciai italiani è passata dai 519 km2 del 1962 (Catasto Cgi-Cnr), ai 609 km2 del 1989 (catasto World Glacier Inventory, con dati raccolti negli anni `70-80), agli attuali 368 km2, pari al 40% in meno rispetto all`ultimo catasto.

“Negli ultimi 150 anni – aggiunge il Wwf – alcuni ghiacciai hanno perso oltre due chilometri di lunghezza, ma a ridursi è anche il loro spessore che in una sola estate può assottigliarsi anche di 6 metri. Con la media delle temperature degli ultimi anni, i ghiacciai sotto i 3.500 metri sono destinati a sparire nel giro di 20-30 anni. Se le temperature continueranno ad aumentare, nel giro di pochi decenni i ghiacci eterni dalle Alpi Orientali e Centrali potrebbero ridursi drasticamente o scomparire.

“I dati e le analisi sono quindi disponibili da tempo: è l`azione che manca”, denuncia l’importante associazione ambientalista.

Il Wwf chiede quindi al Governo “di agire sia per la mitigazione (abbattimento delle emissioni di gas climalteranti) sia per l`adattamento (misure per far fronte al danno e agli impatti già in atto). Per la mitigazione, serve una legge sul clima, che renda la crisi climatica un elemento imprescindibile di valutazione per tutte le politiche. Serve inoltre l`urgente aggiornamento del Piano Nazionale Integrato Energia Clima (PNIEC), compilato prima dell`aggiornamento degli obiettivi europei e dei prezzi alle stelle del gas: oggi, senza ulteriori tentennamenti, occorre premere l`acceleratore sulle fonti rinnovabili e su risparmio ed efficienza energetica, con un piano di portata davvero eccezionale”.

Governo che oggi si è affidato proprio alle parole del presidente del Consiglio Mario Draghi in visita a Canazei: “Questo è un dramma che ha dell’imprevedibilità, ma certamente dipende dal deterioramento dell’ambiente e della situazione climatica”.

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