Tutti gli Stati europei dovranno arrivare a riciclare almeno il 65% degli imballaggi entro il 2025, per arrivare al 70% entro il 2030. E per le bottiglie di plastica in particolare, dal 2025 dovranno contenere almeno il 25% di plastica riciclata per arrivare al 30% nel 2030. “Si i parla tanto di “permacrisi” in questi mesi, forse sarebbe bene cominciare a parlare di “permacircolarità” – sottolineano il ceo Riccardo Parrini e il presidente Stefano Chiaramondia, per PlasticFinder, dal 2016 marketplace per il circular delle materie plastiche –. Un approccio più circolare non può infatti più rappresentare l’eccezione. Questo cambiamento radicale in parte già in atto richiede una forte accelerazione. O ci rendiamo conto che dobbiamo puntare tutti sull’economia circolare h24, oppure nel giro di poche generazioni dovremo trovare un altro pianeta libero in cui trasferirci. Tertium non datur”.
Per questo Plastic Finder (dal 2021 partecipata Interpolimeri, in 6 anni 2mila transazioni per lo scambio di 15mila tonnellate di polimeri) rilancia la sua mission di hub di servizi sulle materie plastiche.
“Ormai da alcuni anni stiamo lavorando proprio in funzione di questo processo inesorabile e necessario – aggiungono Parrini e Chiaramondia –. Il punto di partenza è stato la creazione di una piattaforma digitale che permettesse di mettere in connessione le aziende che hanno a disposizione risorse plastiche riciclate, o da riciclare, e realtà che le cercano. In pochi click, in tempo reale, si può ottenere facilmente riscontro. Il nostro obiettivo primario è creare ponti a beneficio delle aziende, affinché “permacircolarità” possa diventare una delle parole chiave del 2023. Vanno in questa direzione anche i due innovativi servizi basati sulla tecnologia blockchain che abbiamo lanciato lo scorso anno, Certified Recycled Plastic e Certified Plastic Byproduct pensati per tracciare e monitorare, attraverso un QR Code, i flussi delle risorse plastiche lungo tutta la catena del valore”.