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ECONOMIA CIRCOLARE, I 9 GOALS DI ICESP

Sono nove i goals che l’economia circolare deve raggiungere per essere determinante nella ripresa del Paese: li ha definiti la terza conferenza annuale della Piattaforma Italiana degli attori per l’Economia Circolare (ICESP), organizzata da ENEA. Il focus della conferenza ha riguardato le priorità per la ripresa post COVID-19 basate sull’economia circolare quale leva di azioni efficaci in un processo di resilienza e prospettiva di ripresa.

ICESP è la piattaforma italiana nata nel 2018 come implementazione italiana dell’iniziativa europea ECESP (European Circular Economy Stakeholder Platform) per far convergere iniziative, esperienze, criticità e prospettive che il nostro Paese vuole e può rappresentare in Europa e per promuovere l’economia circolare in Italia.

Le proposte individuano nove ambiti di intervento che identificano contesto, strumenti e azioni su cui intervenir.

I. CONTESTO
1.Governance
La transizione all’EC è un processo che richiede una governance multilivello efficace e coordinata. Per questo si raccomandano: un coerente allineamento dei piani strategici nazionali dei diversi settori; la promozione di un Piano di Azione Nazionale per l’EC; la realizzazione di un Istituto nazionale di coordinamento dell’EC; la promozione di partnership pubblico-private che sviluppino progettualità a livello di impresa, distretto e filiera; l’orientamento dei grandi Programmi di finanziamento nazionali per l’EC nell’ambito del Green New Deal e del Recovery Plan; l’adozione di un adeguato sistema di indicatori di EC da parte dei Programmi Operativi regionali.
2.Formazione, informazione e cultura
Per un’effettiva implementazione delle pratiche di EC è necessario un cambiamento culturale, fondato su un approccio trasversale alla formazione, che intervenga a livello di educazione primaria, secondaria, accademica e aziendale allo scopo di creare nuove figure professionali, sia nel pubblico che nel privato. Per abilitare queste azioni bisogna attivare pratiche di engagement e dialogo tra ricercatori, cittadini e policy makers, stimolando processi di partecipazione attiva e citizen science.
3.Sistema infrastrutturale
Per raggiungere i nuovi target di riciclo dettati dalla normativa europea sull’EC servono non solo sbocchi ma anche impianti, inclusi quelli a valle del sistema di riciclo, capaci di recuperare le frazioni utili dei rifiuti e gestirne gli scarti non valorizzabili. A tal fine risulta fondamentale attuare alcuni percorsi richiamati anche nelle direttive europee di recente recepimento, quali il Programma nazionale di gestione dei rifiuti, finalizzato a comprendere le necessità impiantistiche del Paese ed intraprendere una capillare, mirata e puntuale attività di comunicazione per superare l’approccio basato su preconcetti e pregiudizi verso gli impianti, anche quelli funzionali all’EC.

II. STRUMENTI
4.Strumenti economici
La riconversione dell’economia lineare in circolare richiede da una parte, incentivi per modificare i modelli di produzione e consumo, spostando il carico fiscale dal lavoro alle risorse naturali, stimolando il mercato delle materie prime secondarie e dell’usato/riparato e sviluppando nuovi modelli di business; dall’altra, importanti investimenti, anche privati, in innovazione tecnologica e finanziaria per innescare processi di ricerca ed innovazione e l’adeguamento del fabbisogno impiantistico, con possibilità di accedere alle risorse che si stanno rendendo disponibili a livello europeo.
5.Strumenti normativi: semplificazione di adempimenti e procedure amministrative
La normativa in materia ambientale è complicata, contraddittoria e soggetta a multiformi interpretazioni a livello locale. L’approccio restrittivo utilizzato sia dal legislatore che dagli enti preposti al rilascio delle autorizzazioni e al controllo impedisce di massimizzare i benefici di un utilizzo efficiente delle risorse, aumentando il costo dei prodotti ottenuti dal riciclo, che risultano meno competitivi rispetto alle materie prime vergini o naturali. Per l’efficace implementazione dell’EC è necessaria una netta velocizzazione e semplificazione dei procedimenti autorizzativi e degli adempimenti amministrativi ambientali.
6.Strumenti di misurazione
Le azioni e gli investimenti compiuti per realizzare strategie e interventi di EC rischiano di essere vanificati senza una chiara definizione degli obiettivi cui tendere e senza un sistema che consenta la misurazione e il monitoraggio dei risultati conseguiti. Si raccomanda pertanto di costruire un sistema di misurazione consolidato, efficace e condiviso, anche al fine di evitare il moltiplicarsi di iniziative diverse, e, sulla base di questo, elaborare un Piano per l’EC al 2030, nel quale siano identificati indicatori da impiegare e corrispondenti obiettivi da conseguire.

III. AZIONI
7.Ecoprogettazione e modelli di consumo circolari
Occorre basare la transizione verso l’EC su modelli di produzione che integrino le strategie di eco-progettazione di prodotti/materiali/processi per una nuova generazione di prodotti circolari (durevoli, riparabili, aggiornabili, riutilizzabili, riciclabili e con contenuto di riciclato, garantendone prestazioni e sicurezza). Al contempo è necessario rafforzare anche l’adozione di modelli di consumo circolari orientati a principi della condivisione e dell’accesso ai beni rafforzando il ruolo attivo dei consumatori nell’intera catena del valore (accesso alle informazioni, maggiori responsabilità e diritto alla riparazione).
8.Mercato dei sottoprodotti, dei riciclati e dei recuperati
Rendere i rifiuti una risorsa facilmente disponibile per il mercato e per il settore della trasformazione è fondamentale per lo sviluppo di una EC. Per un Paese povero di risorse, utilizzare materiale riciclato generato internamente permette una minor dipendenza dalle importazioni ed una ottimizzazione dei costi/benefici. Per questo è fondamentale che vengano definite procedure che possano permettere una più chiara e semplice valutazione di quando un rifiuto torna ad essere una Materia Prima (Seconda).
9.Pianificazione integrata e gestione urbana e territoriale in chiave circolare
La circolarità è un concetto complesso, che necessita di soluzioni basate su un approccio olistico transdisciplinare in cui tutti i settori amministrativi devono intervenire in modo integrato. Fondamentale diventa promuovere una pianificazione urbana e territoriale, in grado di gestire in modo coordinato e partecipato piani e progetti che contemplino processi rigenerativi in grado di integrare le necessarie azioni di contrasto agli impatti del cambiamento climatico e di integrazione sociale nelle città e nei territori con la transizione circolare degli stessi.

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