HomeGreenBIOECONOMIA, LA MISSION DI NOVAMONT

BIOECONOMIA, LA MISSION DI NOVAMONT

Bioeconomia: anche quest’anno, come dal 2014 ad oggi, il sito web Il Bioeconomista ha lanciato l’iniziativa The 10 Most Innovative Bioeconomy CEOs, per scegliere il manager più innovativo nel mondo. In lizza, unica a rappresentare l’Italia, Catia Bastioli, ad di Novamont. Alla fine, la Bastioli, si è classificata al sesto posto nel voto degli esperti mondiali di bioeconomia: un risultato che conferma il valore di un’esperienza professionale di spessore in questo settore, frutto da sempre di competenze ed esperienze di manager che hanno saputo creare valore e lavoro qualificato conciliando economia, società, ambiente.

Entrata giovanissima in Montedison all’epoca guidata da Raul Gardini, poi passata al vertice di Fertec, la Bastioli è da 24 anni è ad di Novamont, ove applica nella ricerca e nello sviluppo delle bioplastiche, la sua intuizione: la necessità di promuovere progetti che partano dai territori e che alla terra si applichino.

Novamont muove dalla logica della bioeconomia circolare per porre al centro di ogni progetto la salute del suolo. Recente l’accordo con Intesa Sanpaolo per un finanziamento da 20 milioni di euro destinato a due interventi innovativi nell’ambito dell’economia circolare:

  • il completamento, a Terni, del primo impianto al mondo per la generazione da fonte rinnovabile di un nuovo monomero derivante da zuccheri, l’acido furandicarbossilico (FDCA), che può venire impiegato come materia prima per la produzione di biomateriali biodegradabili e compostabili di elevate performance;
  • la costruzione, nello stabilimento di Bottrighe (RO), di un impianto di biometano da residui di fermentazione, che renderà il sito polesano il più efficiente centro per la produzione di intermedi chimici da fonte rinnovabile in Europa per caratteristiche energetiche e aspetti ambientali.

A Terni il programma di investimenti concordato con Intesa Sanpaolo prevede l’integrazione a monte della filiera produttiva Novamont, con la realizzazione del primo impianto dimostrativo al mondo in grado di produrre il nuovo monomero FDCA, mediante una tecnologia di proprietà Novamont. Il monomero, fino a oggi mai prodotto industrialmente da fonti rinnovabili, potrà essere processato nelle linee esistenti in combinazione con altri biomonomeri della filiera Novamont per la sintesi di nuove bioplastiche compostabili (Mater-Bi di V generazione) idonee allo sviluppo di nuove applicazioni a elevato grado di rinnovabilità e altissima performance (barriera all’ossigeno e all’anidride carbonica per il settore del packaging alimentare, capsule per il caffè, ecc.), in grado di sostituire gli imballaggi prodotti da fonti fossili e quindi di minimizzare la produzione di CO2.

A Bottrighe, nello stabilimento Mater-Biotech primo al mondo per la produzione industriale di biobutandiolo da zuccheri attraverso fermentazione, il finanziamento circular di Intesa Sanpaolo consentirà a Novamont di implementare su scala industriale un impianto di upgrading della qualità del biogas prodotto dalla fermentazione dei microrganismi esausti. A lavori conclusi, l’impianto diverrà il primo in Italia per la produzione di biocarburanti avanzati ottenuti dalla valorizzazione degli scarti di lavorazione certificato UNI/TS 11567. Attraverso la tecnologia dell’assorbimento chimico, tutto il biogas prodotto verrà destinato all’upgrading e si otterranno sia uno stream di biometano a elevata purezza, che potrà essere immesso direttamente in rete, sia uno stream ricco di CO2, che potrebbe essere riutilizzabile in processi chimici e biotecnologici.

Il finanziamento a Novamont rientra nel plafond circular da 6 miliardi di euro previsto dal Piano di Impresa 2018-2021 di Intesa Sanpaolo ed è stato strutturato dalla Divisione IMI Corporate e Investment Banking, guidata da Mauro Micillo, con il supporto del Circular Economy Desk di Intesa Sanpaolo Innovation Center, società dedicata all’innovazione e alla diffusione dell’economia circolare, presieduta da Maurizio Montagnese e guidata da Guido de Vecchi.

“Siamo fieri di avere al nostro fianco un partner autorevole come Intesa Sanpaolo per dare attuazione a due importanti sviluppi del nostro modello di bioeconomia circolare, un settore strategico delle politiche europee per disaccoppiare lo sviluppo dall’utilizzo delle risorse e ridisegnare i sistemi di produzione, consumo e smaltimento” – afferma Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont. “Il progetto che abbiamo avviato 30 anni fa è oggi un vero e proprio dimostratore a livello italiano, che alimenta diverse filiere di grande valore presenti nel Paese in una logica di riprogettazione sistemica, trasformativa e multidisciplinare. I due interventi nei nostri siti produttivi di Terni e Bottrighe rappresentano un ulteriore passo in avanti in questa direzione”.



I PIU' POPOLARI