Transizione energetica, il 2021 si presenta come un anno critico di impegni globali per lo sviluppo a basse emissioni di carbonio. Lo sostiene l’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA) al via dell’undicesima Assemblea, che si svolgerà virtualmente, contrassegnandone la partenza come Giornata mondiale della transizione energetica.
“La pandemia COVID-19 ha definito il 2020”, ha affermato Francesco La Camera, direttore generale dell’IRENA. “Tuttavia, poiché i paesi cercano di riprendersi dagli impatti devastanti della pandemia e di ricostruirsi in un modo più resiliente, giusto e sostenibile, possiamo definire quest’anno come il momento in cui abbiamo posto la transizione energetica al centro della politica globale e processo decisionale di investimento”.
António Guterres, il segretario generale delle Nazioni Unite, ha affermato: “I trilioni di dollari necessari per la ripresa dalla pandemia devono essere utilizzati contemporaneamente per spostare le nostre economie verso emissioni nette zero. Dobbiamo costruire una coalizione globale per raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2050. Le tecnologie rinnovabili sono la prima scelta per le strategie di decarbonizzazione”.
Teresa Ribera, vice primo ministro del governo spagnolo e ministro per la transizione ecologica e la sfida demografica, presidente dell’Assemblea, ha sostenuto: “Siamo tutti ben consapevoli della pressante necessità di cambiare marcia verso un futuro energetico sostenibile: con oltre il 70% delle emissioni di GHG provenienti da questo settore, la transizione energetica gioca un ruolo chiave nella gestione dell’emergenza climatica globale”.
IRENA ha tracciato nel suo recente rapporto sul Green Hydrogen le linee di uno sviluppo in tal senso: i cluster industriali, i porti e le città potranno sviluppare sinergie tra i produttori e gli utenti, aprendo la strada ad una produzione su larga scala e alla riduzione dei costi. In quest’ottica, il via a valli e hub dell’idrogeno, con il favore di politiche pubbliche locali più convinte.