A2A dà il via al Piano Strategico 2021-2030, il primo Business Plan con un orizzonte di 10 anni. La sostenibilità è il goal che guida la nuova strategia: focus su due macro-trend industriali, economia circolare e transizione energetica (in cui saranno investiti 16 miliardi), a cui contribuiscono tutte le Aree di Business del Gruppo, Energia, Ambiente e Reti. A2A si impegna nel prossimo decennio a dare un concreto contributo alla realizzazione di 11 dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 ONU. Il titolo del Piano “Life is our Duty” fa riferimento al riposizionamento strategico e culturale di A2A da multi-utility a “Life Company”, definendo un nuovo territorio di marca in cui operare.
“Un nuovo Piano che segna un punto di svolta per A2A. Coniugando coraggio e concretezza perseguiamo obiettivi di sostenibilità sfidanti e target economici di crescita molto importanti per il Gruppo, che si affaccia al mercato europeo.” – ha commentato Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A – “Per la prima volta A2A ha una strategia di lungo termine, con 16 miliardi di euro di investimenti dedicati allo sviluppo dell’economia circolare e alla transizione energetica. Queste sono le solide basi che ci consentiranno di realizzare infrastrutture strategiche, innovative ed essenziali per la crescita e il rilancio del Paese, di essere ambiziosi e guardare all’Europa. Il nostro nuovo modello è una visione del mondo condivisa, sostenibile e rispettosa del futuro, a cui vogliamo dare il nostro contributo quotidiano.”
Economia Circolare, 6 miliardi di investimenti 2021-2030
E’ un trend industriale in cui A2A è leader e che ne abbraccia l’intera attività, con particolare riferimento al ciclo idrico, al teleriscaldamento e soprattutto alla gestione dei rifiuti. Recupero di calore disperso, riduzione delle perdite idriche e chiusura del ciclo dei rifiuti sono i principali driver di sostenibilità. Con 6 miliardi di euro a disposizione, A2A prevede azioni strategiche volte ad una crescita nel recupero di materia e di energia dai rifiuti, e alla riduzione degli sprechi (es. perdite idriche, calore di scarto). L’equilibrio tra riciclo e recupero energetico è il presupposto per ridurre il ricorso alla discarica fino ad arrivare al suo completo abbandono, un contributo decisivo per preservare i territori. Nel settore ambientale A2A può evolvere da leader italiano a player di rilevanza europea. Un’evoluzione sostenuta da operazioni di crescita esterna, presenza in segmenti di mercato in crescita -come i rifiuti organici- rafforzamento nel segmento dei rifiuti industriali come partner per l’industria, la GDO e il retail, e valorizzazione del know-how su temi specifici e significativi quali il trattamento dei fanghi e la depurazione delle acque. Il Piano prevede la realizzazione di nuovi impianti di recupero di materia per un totale di 2,2 milioni di tonnellate da raccolta differenziata trattate al 2030, la realizzazione di nuovi impianti per il recupero di energia per un totale di 5,4 milioni di tonnellate e l’incremento delle percentuali di raccolta differenziata nei territori serviti al 76%. Sono previsti inoltre ulteriori sviluppi nel riciclo della plastica e nel recupero della carta, settori in cui A2A potrà crescere ulteriormente fino a raggiungere una piena chiusura del ciclo dei rifiuti.
Nel ciclo idrico saranno aumentati gli investimenti anche con l’obiettivo di contribuire al superamento delle infrazioni UE. A2A punta a ridurre le perdite idriche lineari del 20% (mc/km/giorno) e sviluppare nuova capacità di depurazione (1,9 milioni di abitanti serviti al 2030).
Per il teleriscaldamento il focus sarà sullo sviluppo della rete, con un investimento di circa 1 miliardo di euro, e il recupero di fonti di calore da attività produttive altrimenti disperse in atmosfera. Il progetto principale, in caso di accesso ai fondi del Recovery Fund, è la connessione della Centrale di Cassano d’Adda alla rete del teleriscaldamento di Milano, che consentirà di risparmiare circa 200.000 tonnellate di CO2 all’anno collegando ulteriori 150.000 unità abitative equivalenti lombarde.
Transizione Energetica, 10 miliardi di investimenti 2021-2030
Gli sfidanti obiettivi –sia italiani che europei- legati alla decarbonizzazione e alla riduzione delle emissioni, così come l’evoluzione tecnologica e di mercato, impongono di accelerare la transizione energetica dalle fonti fossili a quelle rinnovabili. Il processo di transizione è ancora lungo –considerando gli obiettivi che prevedono il 55% di rinnovabili nel mix elettrico italiano al 2030 – e presenta due principali sfide: assicurare un elevato tasso di sviluppo annuo degli impianti (fotovoltaici ed eolici in particolare) e garantire la sicurezza, stabilità e flessibilità del sistema elettrico.
Il Gruppo è determinato anche a mantenere l’allineamento agli obiettivi di riduzione delle emissioni definiti dall’Accordo di Parigi e approvati dalla Science Based Targets initiative (SBTi) riducendo al 2030 il fattore emissivo di Gruppo del 47% rispetto al 2017, in coerenza con una traiettoria di contenimento del riscaldamento globale al di sotto di 2°C. Le iniziative del Piano che vertono sulla transizione energetica prevedono la dismissione degli impianti a carbone entro il 2022, lo sviluppo di nuove FER (fonti rinnovabili) che contribuiranno al 58% della produzione di energia del Gruppo al 2030 e interventi per migliorare la resilienza e l’adeguatezza del sistema elettrico.
A2A contribuirà alla transizione energetica del Paese con investimenti per 10 miliardi di euro diretti a supporto della decarbonizzazione e dell’elettrificazione dei consumi. Le due principali azioni strategiche nel segmento della generazione elettrica sono l’accelerazione nella crescita delle rinnovabili e il supporto alle esigenze di flessibilità del sistema elettrico. La capacità di generazione da fonti rinnovabili arriverà a 5,7 GW grazie a oltre 4 miliardi di euro di investimenti ed acquisizioni. Le due tecnologie su cui si concentreranno gli investimenti saranno solare ed eolica, anche grazie a un contributo da operazioni M&A nei primi anni di Piano per creare una piattaforma di sviluppo che consenta una crescita internazionale e diversificata. A2A attuerà il phase-out dal carbone nel 2022, in anticipo rispetto al target nazionale per il 2025. La transizione energetica sarà garantita, anche grazie al capacity market, dalla flessibilità dei cicli combinati a gas ad alta efficienza per cui sono previsti interventi di potenziamento degli impianti, dalla realizzazione di un nuovo impianto a ciclo combinato abilitato a blending con idrogeno e di un “gas peaker”. Sul fronte della flessibilità completano il Piano progetti innovativi come le batterie per gli impianti solari, pompaggi e accumuli termici nel caso del teleriscaldamento. Il Gruppo contribuirà inoltre alla stabilità della rete del sistema elettrico italiano attraverso investimenti in compensatori sincroni ed elettrolizzatori (~0,3 GW per idrogeno verde).
1,9 miliardi di euro di investimenti cumulati al 2030 sono previsti per le reti elettriche gestite da A2A. Una parte rilevante delle risorse sarà destinata alla realizzazione di nuove cabine elettriche, di cui 13 primarie e 1.000 secondarie e 2.000 km di nuove linee. Questi investimenti, assieme a quelli previsti per le reti gas (1,1 miliardi di euro), sono volti a favorire la resilienza, lo sviluppo delle smart grids e l’installazione di smart meters. Reti elettriche resilienti e digitali sono fondamentali per lo sviluppo delle smart cities, segmento in cui A2A prevede di investire oltre 300 milioni di euro diventando un player nazionale.
A2A ha intrapreso un percorso di espansione su scala nazionale che trasformerà l’azienda da operatore territoriale con 2,9 milioni di clienti (elettricità e gas), a player nazionale con 6 milioni di clienti entro il 2030. A2A promuoverà inoltre il consumo responsabile dei clienti finali, incrementando la vendita di energia verde al mercato, sviluppando l’offerta ai clienti di prodotti e servizi per l’efficienza energetica e la mobilità sostenibile. Le azioni orientate alla transizione energetica (sviluppo fonti rinnovabili, vendita prodotti e servizi “green”, mobilità elettrica) produrranno globalmente un beneficio in termini ambientali pari a oltre 26 milioni di tonnellate di CO2 evitate in arco Piano.
A2A intende promuovere la decarbonizzazione del settore automobilistico attraverso la mobilità elettrica ponendosi tre obiettivi da raggiungere entro il 2030: l’installazione di oltre 6.000 punti di ricarica per i veicoli elettrici, per diventare un gestore dell’infrastruttura (Charging Point Operator) leader nei territori storici; l’attivazione di 200 mila contratti per servizi di ricarica, per diventare uno dei principali Mobility Service Provider; la vendita di oltre 50 mila punti di ricarica domestica per l’utilizzo domestico.
Fattori strategici
Per raggiungere gli obiettivi sfidanti definiti dal Piano 2021-2030, A2A introduce un nuovo modello operativo che prevede semplificazione, una corporate più leggera, decentralizzazione, sviluppo delle competenze e digitalizzazione. La principale novità è la riduzione delle Business Unit da 5 a 3, che permetterà da una parte di focalizzare le aree di business verso un mercato domestico europeo, dall’altra, con la creazione della BU Energia, di affrontare al meglio le sfide poste dalla transizione energetica, caratterizzata da generazione distribuita e consumatori che partecipano attivamente ai mercati dell’energia. In questo contesto, lo sviluppo non più incentivato delle FER richiede uno stretto coordinamento con la crescita di una base clienti stabile a lungo termine, copertura naturale per garantire il ritorno sugli investimenti. E’ previsto inoltre un nuovo Digital Plan che permetterà di “calare” il digitale in tutte le attività di A2A, l’accorciamento della catena decisionale con maggiore responsabilità conferita alle Business Unit e lo snellimento delle procedure per velocizzare le attività garantendo elevati standard di qualità. In arco Piano anche l’assunzione di 6.000 nuove risorse.