Con il Recovery Fund bisogna puntare a concludere la transizione energetica, quadruplicando il ritmo di installazione di energie rinnovabili. E’ quanto auspica per l’Italia Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A nel corso del forum ANSA Incontra, guardando all’obiettivo del 55% da rinnovabili al 2030.
Il nodo da rimuovere, per l’ad di A2A, è caratterizzato da ciò che frena lo sviluppo delle aziende sane e sostenibili. Per questo, Mazzoncini chiede che si rimetta mano ai decreti semplificazione, guardando anche ad interventi decisi contro la sindrome Nimby che muove cittadini e territori contro la realizzazione di impianti per il trattamento di rifiuti.
Per il Recovery Plan A2A ha proposto un piano da 3,1 miliardi di euro. “Possono essere utili per accelerare o per abilitare alcuni investimenti e, in alcuni casi, per ridurre le tariffe”, dice all’ANSA Mazzoncini, evidenziando che si tratta di fondi da aggiungere al piano industriale della società da 16 miliardi in dieci anni.
Mazzoncini ha pure ricordato la gara vinta da A2A in Campania per smaltire 6 milioni di tonnellate di ecoballe per ora smaltite sul mercato europeo. Sul tema, A2A è pronta, qualora le condizioni regolatorie lo permettano, a realizzare impianti per i rifiuti anche altrove, al Centro e al Sud.
MAZZONCINI, A2A: QUADRUPLICARE RITMO RINNOVABILI CON IL RECOVERY FUND
