Le dinamiche dei prezzi della materie prime sono una delle incognite più pesanti che gravano sul mercato italiano. Lo rilevano Assofond e Confindustria, che segnalano il rischio causato all’industria e alla logistica da aumenti a doppia cifra, nati fin dalla fine dello scorso anno da processi di speculazione finanziaria o manovre di cartello, piuttosto che dalla tradizionale correlazione con il prezzo del petrolio.
Come riferito anche dal Corriere della Sera, gli aumenti sono generalizzati: legno + 7%, gomma 10%, grano +13%, mais +31%, rame +26%, ferro +38%, petrolio +53%. Ne risente anche la logistica: nolo container +186%, rotte della Cina verso l’Europa +142%, rotte verso il Mediterraneo attraverso Suez + 103%.
Trovare una soluzione non è facile, per questo rischio indifferenziato che colpisce anche l’automotive. Dietro l’angolo e in assenza di una positiva evoluzione della vicenda, per Confindustria,sarà inevitabile uno scarico dell’aumento dei costi a valle.