HomeGreenPLASTICHE MONOUSO, GLI ORIENTAMENTI DELLA COMMISSIONE EUROPEA

PLASTICHE MONOUSO, GLI ORIENTAMENTI DELLA COMMISSIONE EUROPEA

La Commissione europea ha pubblicato gli orientamenti-guida circa le regole Ue sulle plastiche monouso e ha adottato la decisione di attuazione sul monitoraggio e la fornitura di informazioni sull’attrezzatura per la pesca e dei rifiuti relativi raccolti. Le regole adottate sono indirizzate a ridurre i rifiuti marini da prodotti di plastica monouso e attrezzi da pesca, promuovere la transizione verso un’economia circolare
con modelli di business, prodotti e materiali innovativi e sostenibili.

Secondo le regole del 2019, concordate da tutti gli Stati Ue, dal 3 luglio le autorità nazionali devono assicurare che certi prodotti di plastica monouso non siano
messi sul mercato.

I prodotti oggetto delle regole europee sono quelli per i quali esistono sul mercato alternative convenienti senza plastica: bastoncini cotonati, posate, piatti, cannucce, palette, bastoncini per palloncini, nonché’ alcuni prodotti in polistirene espanso (bicchieri e contenitori per alimenti e bevande) e tutti iprodotti in plastica oxo-degradabile.
Per gli altri prodotti in plastica (attrezzi da pesca, sacchetti di plastica monouso, bottiglie, contenitori per bevande e alimenti per il consumo immediato, pacchetti e involucri, filtri per tabacco, articoli sanitari e salviettine umidificate) saranno applicate misure diverse, collegate alla limitazione del loro uso, alla riduzione del loro consumo e alla prevenzione dei rifiuti attraverso requisiti di etichettatura, schemi di responsabilità’ estesa del produttore (“principio chi inquina paga”), campagne di sensibilizzazione e requisiti di progettazione del prodotto.

Secondo la Commissione europea “ai sensi della direttiva, la definizione di plastica comprende i materiali costituiti da un polimero a cui possono essere stati aggiunti additivi o altre sostanze e che possono fungere da componente strutturale principale dei prodotti finali, ad eccezione dei polimeri naturali che non sono stati modificati chimicamente”, escludendo vernici, inchiostri e adesivi.

Gli orientamenti espressi precisano i termini “polimero naturale” e “modifica chimica” per garantire un’attuazione coerente in tutta la Ue. I prodotti di plastica monouso comprendono “i prodotti realizzati interamente o parzialmente in plastica e in genere destinati a essere utilizzati una sola volta o per un breve periodo di tempo prima di essere gettati via”.
Le plastiche biodegradabili/a base biologica sono considerate plastica ai sensi della direttiva: “Attualmente non sono disponibili standard tecnici ampiamente condivisi per certificare che un specifico prodotto plastico sia adeguatamente biodegradabile nell’ambiente marino in un breve lasso di tempo e senza causare danni all’ambiente”.

Poiché si tratta di un settore in rapido sviluppo, la revisione della direttiva nel 2027 includerà una valutazione del progresso scientifico e tecnico riguardante i criteri o uno standard per la biodegradabilità nell’ambiente marino applicabile ai
prodotti di plastica monouso.

Nel contesto del nuovo Piano d’azione per l’economia circolare, la Commissione prevede di definire nel 2022 un quadro per l’uso della plastica biodegradabile o compostabile basato su una valutazione delle applicazioni in cui puo’ essere vantaggioso per l’ambiente.
La direttiva specifica esplicitamente che il campo di applicazione copre i prodotti monouso realizzati interamente o parzialmente in plastica: “L’inclusione di prodotti a base di carta monouso con rivestimento o rivestimento in plastica
è in linea con gli obiettivi principali della direttiva di ridurre i rifiuti di plastica e promuovere un’economia piu’ circolare in cui la prevenzione dei rifiuti è fondamentale. Laddove tali bicchieri, contenitori per alimenti o piatti rivestiti in plastica sono sporchi, la carta può dissolversi in modo relativamente veloce, ma la parte in plastica può rimanere nell’ambiente per molti anni, potenzialmente disintegrandosi ulteriormente in microplastiche”.

Bruxelles precisa infine che “se tali prodotti non fossero rientrati nel campo di applicazione della direttiva, ciò avrebbe notevolmente indebolito il suo impatto sulla riduzione dei rifiuti marini e sulla promozione di un’economia più circolare, non da ultimo a causa del rischio che i bicchieri realizzati interamente in plastica fossero semplicemente sostituiti da quelli a base di carta prodotti con rivestimenti o rivestimenti in plastica, senza modificare i relativi modelli di consumo dispendioso”.
(fonte:IlSole24Ore Radiocor Plus)

I PIU' POPOLARI