“Questo è il momento di inserire nella progettazione degli algoritmi dei paletti, dei guardrail per la tecnologia che consentano ad essa di svilupparsi appieno (come impone il nostro articolo 41 della Costituzione), ma nel rispetto della dignità della persona, della giustizia, della sussidiarietà e della solidarietà. Per realizzare questa impresa è necessario il massimo sforzo. Occorre rendere “computabili” concetti come trasparenza, inclusione, responsabilità, imparzialità, affidabilità, sicurezza e riservatezza. Il tutto operando un sapiente bilanciamento fra gli stessi a seconda della situazione contingente”. Lo sostiene Stefano Crisci sulle pagine de La Mescolanza, nel suo recente intervento su Intelligenza Artificiale ed etica, promuovendo la necessità dell’algoretica.
Crisci lo fa affrontando tra l’altro ampiamente le linee guida e le raccomandazioni dell’infrastruttura giuridica e regolatoria che l’Europa si sta dando sulla questione.
Qui, il suo intervento.
Avvocato cassazionista, professore aggregato presso l’Università “La Sapienza” di Roma, facoltà di Economia, titolare delle cattedre di “Market Regulation” e di “Health Law and Public Procurement in the health sector” in lingua Inglese, titolare della cattedra di “Diritto del Turismo”, Digital legal advisor, AI expert, fondatore dello Studio legale Crisci e del network Key Legal (KL), studio diffuso di cui fanno parte avvocati indipendenti nazionali ed internazionali, Stefano Crisci è autore di numerose pubblicazioni su tematiche correlate al Diritto Amministrativo e all’Intelligenza Artificiale.