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SCORPORO QUOTA ENERGIA, PRESSING DI ASSOESCO SUL MITE

AssoESCo, Aiget, Energia Libera e Elettricità Futura hanno chiesto al MiTE di rendere facoltativo il meccanismo dello scorporo della quota connessa alla materia prima nella bolletta elettrica di ciascun membro di una comunità energetica.

La Legge di delegazione europea 2019-2020 (legge n. 53/21) stabilisce i principi e i criteri specifici ai quali il Governo è chiamato a uniformarsi nel recepimento e nell’attuazione degli interventi comunitari. In particolare, l’art. 5 della legge n. 53/21 detta Principi e criteri direttivi per l’attuazione della direttiva (UE) 2018/2001, sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, stabilendo tra l’altro che il Governo adotti meccanismi semplificati secondo cui una parte della valorizzazione connessa all’energia condivisa (ossia la quota connessa alla materia prima) debba essere scorporata dalla bolletta elettrica di ciascun membro delle comunità energetiche, ad opera del proprio fornitore di energia.

Per l’approssimarsi della scadenza prevista per il recepimento nell’ordinamento nazionale della direttiva (UE) 2018/2001, le Associazioni firmatarie esprimono la propria forte preoccupazione per la norma sopra richiamata ed evidenziano come lo scorporo:

– comporterebbe notevoli criticità imponendo di fatto, per legge, una modalità rigida di suddivisione dei benefici tra i componenti della comunità e conseguentemente rendendo critici – per l’allungamento dei tempi di ritorno dell’investimento – alcuni modelli di business;

– renderebbe più difficoltosa (con l’inserimento di valori di consumo multipli) la lettura delle bollette, aumentando il rischio di incomprensioni da parte del cliente che si potrebbe trovare in bolletta una doppia voce di consumo: una legata al totale energia su cui saranno calcolati gli oneri, l’altra relativa alla sola quota materia prima nettata dell’energia oggetto di condivisione;

– non apporterebbe di fatto alcun tipo di vantaggio economico ai membri delle Comunità energetiche rispetto alla modalità di supporto prevista dalla fase sperimentale;

– creerebbe una distorsione nel sistema in quanto il venditore si approvvigiona e consegna “fisicamente” al cliente finale anche la quota materia prima oggetto di autoconsumo virtuale;

– rispetto all’operatività del fornitore, determinerebbe forti criticità in termini di gestione dei flussi informativi e dei meccanismi di fatturazione.

Conseguentemente, le Associazioni auspicano che nel recepimento della direttiva (UE) 2018/2001 si tenga conto del trade-off tra i vantaggi attesi e le complessità esposte riconducibili alla norma in questione e, per tali motivi, auspicano che si renda facoltativo il meccanismo dello scorporo.

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