HomeGreenRIFO', LA MODA SOSTENIBILE HA UNA STORIA E UN FUTURO

RIFO’, LA MODA SOSTENIBILE HA UNA STORIA E UN FUTURO

La moda sostenibile fondata su una catena del valore che coniuga tradizione, storia, cultura d’impresa, efficientamento e risparmio energetico, esigenze ambientali. E una filiera corta e trasparente che produce risultati soddisfacenti e apre a joint-venture e nuovi orizzonti per valorizzare e promuovere la storia e le opportunità di un territorio. E’ la sfida che registra significative tappe già superate da Rifò, azienda del distretto tessile di Prato dedicata al riciclo di cashmere e di tessuto jeans.

La moda sostenibile – dice il cofounder Niccolò Cipriani – è stata in Italia finora un gigante dormiente, ma già custodiva tutte le opportunità di un futuro importante. Perché qui abbiamo da sempre tradizione, storia, conoscenze, competenze e processi produttivi che hanno meritato di essere ispirati alle esigenze ambientali per aggiornarsi a criteri di innovazione e produrre tendenza e aderenza ai nuovi stili di vita”.

Rifò, nata nel 2017, ha subito goduto delle opportunità del programma di accelerazione Hubble di Nana Bianca, con il sostegno di Fondazione Ricerca e Sviluppo e Fondazione Crf. E ha poi lanciato una collezione di capi rigenerati in cashmere – ogni anno sempre più ricca ed attenta al richiamo e all’ispirazioni dei capi moda del passato per confermarsi sostenibile e atuale – grazie alla sinergia avviata con una dozzina di imprese del distretto di Prato (di rilievo i numeri: 2 tonnellate e mezzo solo la frazione di cashmere finora rigenerato). E poi avviato una collaborazione con NaturaSì per il riciclo dei jeans. Ogni volta, puntando a round di finanziamento e all’ampliamento delle competenze in ingresso nell’azienda. Come il round che si concluderà alla fine del 2021, anno che si chiuderà anche con il varo di due progetti, sempre ancorati al territorio. Il primo, ispirato ad un turismo industriale ed esperenziale, che proprio a Prato ha solo necessità di scrivere percorsi e tappe del tour, tanti sono i luoghi costruiti e vissuti da molte generazioni di “cenciaioli” che hanno fatto la storia del tessile. E poi un percorso di formazione ispirato alle competenze che la moda sostenibile genera e richiede, destinato alle categorie deboli della possibile forza-lavoro in questo comparto.

Rifò si afferma, in questo settore, alle soglie di importanti scadenze e indispensabili ripartenze collegate alla gestione dei rifiuti tessili in Italia. Dal 1 gennaio 2022 il sistema nazionale della raccolta differenziata – quindi i Comuni – è chiamato a prendere in carico anche la frazione tessile, da riusare e riciclare senza finire in discarica. Una scadenza vicinissima per la quale non pare scorgersi chiarezza, determinazione e capacità di scelte quanto a impianti e a ruoli e funzioni dei vari attori in campo.

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