Una ricerca condotta dall’Università di Modena e Reggio Emilia dimostra l’efficacia del vapore secco nella sanificazione contro il Covid. Il team di ricerca, coordinato da Isabella Marchesi, ha testato positivamente la soluzione eco realizzata dalla società Gioel su tre diversi virus e su un’ampia varietà di superfici. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Occupational and Environmental Hygiene.
Il vapore non è tutto uguale. Quello sperimentato nel corso della ricerca attraverso l’uso dei macchinari Gioel, è il vapore secco prodotto a una temperatura superiore ai 140° C e caratterizzato da micro gocce d’acqua che sollevano lo sporco dalle superfici trattate, tenendolo in sospensione ed evitando che si disperda in aria.
L’Università lo ha verificato con il Coronavirus (HCoV-OC43) che ha una omologia di struttura estremamente alta con il virus CoViD, HCoV-SARS-2 dal punto di vista sia filogenetico che molecolare. Le prove sono state condotte su due superfici, una dura e non porosa come l’acciaio, molto utilizzata sia a livello domestico che nelle strutture comunitarie, e una superficie porosa come un tessuto naturale di cotone, largamente utilizzato sia per l’abbigliamento che per le suppellettili (coperte, cuscini, arredi ecc), e ha verificato che il sistema di pulizia professionale Gioel G400 si è dimostrato efficace nell’inattivare i Coronavirus in soli 5 secondi anche in presenza di cariche virali più elevate rispetto a quelle che si possono naturalmente trovare sulle superfici ambientali, ottenendo una riduzione del 99,99%.
Chiara la conclusione finale: “La possibilità di pulire ed igienizzare tramite un sistema vapore-aspirazione con filtro ad acqua rappresenta una pratica igienica alternativa di basso impatto ambientale che elimina i rischi legati all’utilizzo di prodotti chimici e rende il sistema Gioel G400 estremamente valido anche in strutture sanitarie, ambienti professionali, domestici e comunitari, con vantaggi per l’ambiente e la salute umana”.
Completamente ecologico, il sistema Gioel genera il vapore secco in una caldaia dove normale acqua di rubinetto viene riscaldata fino a 155°C a 5,5 bar di pressione e quindi, attraversando un tubo flessibile, raggiunge all’uscita una temperatura diminuita fino ad un valore compreso tra 100°C e 110°C.
Lo spiega Paolo Svaldi, responsabile Ricerca e Sviluppo dell’azienda guidata dal fratello Marcello: “si realizza un vero e proprio shock termico, ottenendo un vapore secco capace di sanificare in profondità e uccidere batteri e altri micro-organismi. Ciò avviene principalmente grazie a tre proprietà: l’umidità, l’alta temperatura e la pressione. Sanificare ai più alti livelli di efficacia con l’utilizzo di sola e comunissima acqua del rubinetto è la grande forza della nostra innovazione. Proprietà che rendono il nostro sistema estremamente sicuro ed ecologico, poichè non ci espone a sostanze chimiche nocive, efficiente dal punto di vista energetico, e completamente a impatto zero sull’ambiente”.