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EDILIZIA, CRISI IN PEGGIORAMENTO. PELAZZI (ARGENTA SOA): LA COMPENSAZIONE DEI COSTI NON BASTA

“L’aumento dei costi delle materie prime, la scarsità di materiali e la carenza di personale qualificato rischiano di bloccare la ripartenza del mondo dell’edilizia”: Giovanni Pelazzi, presidente del Centro Studi sugli Appalti Pubblici di Argenta SOA rilancia la protesta delle imprese, raccolta nei dati dell’Osservatorio diffusi oggi, che riferiscono del rischio di stop delle opere previste dal PNRR. Pelazzi definisce insufficiente anche la manovra di compensazione dei costi favorita dal ministro delle Infrastrutture, Giovannini: “Il Governo intervenga subito con una manovra più integrata, per prevenire il peggioramento della crisi già all’orizzonte”.

“I dati elaborati dal nostro Osservatorio – spiega Pelazzi – evidenziano i rischi all’orizzonte del settore. Questo stato di cose pesa in maniera significativa sulle prospettive di crescita del settore e del Paese. Tre quarti degli imprenditori segnalano la necessità di avere una compensazione non solo di una parte dei costi delle materie prime ma anche degli aumenti di prezzo delle componenti (apparecchiature meccaniche, materiali impiantistici) che rappresentano una voce di costo importante per le imprese“.

Le preoccupazioni maggiori delle imprese sono, per il 60% dei rispondenti, l’aumento dei costi delle materie prime, la scarsità di materiali e la carenza di personale qualificato (20% ciascuno).

Vengono ritenute insufficienti le misure governative a tutela del settore e delle imprese (60%), anche a causa della lentezza degli interventi rispetto all’aumento dei prezzi, e coloro che non sono molto soddisfatti (40%). La possibilità di realizzare le opere del PNRR dipende, secondo l’80% dei rispondenti, dall’implementazione di modifiche “sostanziali” al codice degli appalti e da un abbassamento dei costi di materie prime, intervenendo lungo la filiera per scoraggiare i fenomeni di speculazione che hanno contribuito al rialzo dei prezzi negli ultimi mesi.

Viene sollecitata (90% dei rispondenti) la richiesta di riconoscere l’attestazione SOA anche per le imprese che realizzano lavori incentivati dallo Stato (che, quindi, ricadono in parte sul bilancio pubblico) anche se realizzati dai privati o, comunque, anche per i lavori sopra soglia (150mila euro), come avviene per gli appalti pubblici. E il ersonale della PA è ritenuto, in molti casi, inadeguato a programmare progetti qualitativamente validi e provvedimenti adeguati.


I dati della survey di Argenta SOA vanno di pari passo con i dati dell’Istat

“La questione dell’aumento dei prezzi delle opere pubbliche – sostiene Pelazzi- deve essere attentamente monitorata perché può rappresentare un ostacolo alla realizzazione delle opere introdotte dal PNRR. Le imprese del settore si sono trovate ad affrontare elevati costi – non previsti nelle gare d’appalto – che hanno generato problemi di cassa a molte imprese, costrette ad anticipare pagamenti a prezzi molto superiori di quelli attesi. I prezzi di molti materiali da costruzione, secondo il ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, hanno raggiunto incrementi superiori al 70%: è il caso, per esempio, dell’acciaio, (oltre il 100% il costo dei nastri in acciaio usati nelle barriere stradali e oltre l’80% per le lamiere in acciaio Corten), del legname (+78%), rilevante anche l’aumento del costo del bitume (quasi +40%)”.


“Guardiamo con favore – riprende Pelazzi – all’intervento fatto dal ministro Giovannini per semplificare e accelerare le procedure di compensazione per i costi dei materiali che hanno superato incrementi dell’8%. È una misura che dà sollievo alle imprese edili ma non è sufficiente. L’aumento dei costi delle materie prime e la scarsità di alcuni materiali hanno creato problemi non solo nella realizzazione dei lavori pubblici ma anche nell’esecuzione dei contratti privati, sottoscritti prima del 2021 sulla base di prezzi molto più bassi di quelli attuali. Inoltre, ha accresciuto enormemente il rischio di interruzione dei lavori con conseguenze sulla rescissione di molti contratti. E anche nell’avvio di nuovi contratti su base d’asta ormai obsoleta si sono verificati molte gare andate deserte e infine ci sono stati problemi nella programmazione degli investimenti da parte delle stazioni appaltanti. Per questo, sarebbe importante realizzare preventivi, su determinati materiali, con validità immediata”.

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