Quanti alloggi per studenti universitari occorre creare per rispondere al crescente numero degli studenti fuorisede? E quali sono le città universitarie dove il fabbisogno di interventi in student housing è più urgente? E quali sono le prospettive di sviluppo del comparto, anche alla luce degli interventi previsti dal PNRR? Un recente documento di Cassa Depositi e Prestiti studia il fabbisogno di alloggi per studenti nelle città universitarie italiane, soffermandosi in particolare sulla domanda potenziale di posti letto, sul mercato delle locazioni private e sulle dinamiche della popolazione studentesca fuorisede. Un’offerta adeguata di alloggi per studenti, infatti, garantisce l’accessibilità e rafforza l’attrattività internazionale degli atenei sul territorio. E il PNRR destina circa 1 miliardo di euro per lo student housing al fine di aumentare la dotazione di posti letto per studenti, prevedendo inoltre una riforma volta ad incentivare il coinvolgimento di capitale privato.
Riccardo Biolo, del gruppo Safebox attivo nel comparto immobiliare e dello Student Housing, ha rilevato recentemente da Mark Ballarin di Rich Life SAGL la società Homstudent, azienda operante da diversi anni sul mercato della locazione per studenti universitari nelle città di Venezia, Padova, Vicenza e Verona. Così spiega il suo punto di vista: “Dare in affitto o in gestione un immobile ad una società specializzata garantisce al proprietario di casa una rendita sicura, evitando il rischio di non incassare l’affitto, riceverlo in ritardo o incappare nei tanti problemi legati alla gestione e alla manutenzione dell’immobile, un costo che può raggiungere il 20% del valore degli affitti annui”.
“A differenza di quanto spesso si sente dire – precisa Biolo – la sublocazione immobiliare è una forma contrattuale del tutto legale, prevista e regolamentata dal Codice Civile il quale consente al conduttore, salvo patto contrario, può sublocare l’immobile che gli è stato concesso in locazione”.
Va da sè, quindi, che il proprietario di casa non si relazionerà più con un privato bensì con una società specializzata in affitto a studenti universitari che gli garantirà un entrata sicura e costante, evitando inoltre le classiche problematiche relative alla morosità degli inquilini.
“Va anche chiarito un altro aspetto – aggiunge Biolo – . Non è affatto vero che gli studenti siano i peggiori affittuari che si possano mai avere. Gli universitari che studiano lontana da casa sono ottimi pagatori, avendo le loro famiglie alle spalle che garantiscono e investono per il loro futuro. Comportano comunque dei costi importanti di gestione che un privato per il suo immobile non potrebbe sopportare. Rappresentano, inoltre, un asset di assoluto interesse. Oggi si stimano circa 675 mila universitari fuorisede non pendolari, il segmento però è destinato a crescere, considerando la costante tendenza dei giovani a frequentare università, anche lontane, che propongono piani di studi più interessanti e danno maggiori opportunità lavorative. Contestualmente, per ragioni sanitarie legate al Covid, il mercato delle stanze doppie e triple è in declino, lasciando spazio esclusivamente a quello delle stanze singole, nel quale Homstudent lavora, che garantiscono maggiore sicurezza e privacy”.
Mark Ballarin di Rich Life Sagl, che ha ceduto la sua attività a Biolo, ora è passato sull’altro lato della barricata: “Abbiamo fondato Renditiamo, società di consulenza che mette al servizio del mercato le nostre conoscenze. E le trasmettiamo a tutti quelli che vogliono crearsi delle rendite sia dagli immobili di proprietà sia in Rent to Rent. Per farlo, abbiamo realizzato delle strategie replicabili e automatizzate. Abbiamo più di 4mila pagine di procedure e software a supporto che danno la possibilità di avere una gestione totale di tutto il lavoro da svolgere, rendendo autonomi gli operatori terzi che ne faranno richiesta”.