Oggi una famiglia italiana su quattro riscalda la propria abitazione usando biomassa vegetale: sono 500mila caldaie e 11 milioni gli apparecchi domestici utilizzati al posto di quelli a combustione di gas.
Se il mercato del riscaldamento da fonti vegetali come il legno sta attraversando processi assai veloci di innovazione tecnologica che producono una riduzione di costi ed emissioni, arriva ora l’ecopellet prodotto dalla lavorazione dei fondi di caffè.
Lo fa una startup emiliana, Oltrecafè, che produce bio pellet ricavato dai fondi del caffè, dopo aver messo in campo un’idea che ha vinto il Good Energy Award, premio di Bernoni Grant Thornton destinato alle imprese che investono in innovazione non tradizionale e in maniera responsabile. (3)
Oltrecafè, dedicando la sua ricerca ai processi di riciclo dei fondi di caffè (è infatti all’opera per sperimentare la produzione di filtri per l’acqua), ha condotto il normale pellet ad una evoluzione green. Il materiale è infatti completamente proveniente da materie prime seconde, scarti e sottoprodotti in modo tale da riutilizzare il valore residuo dei materiali (legno e caffè) senza tagliare alberi vergini e senza buttare nulla in discarica.
Il processo è totalmente realizzato in Italia senza impiego di colle o sostanze estranee. Il fondo di caffè viene essiccato subito dopo la raccolta in tutta Italia e aggiunto a legno residuo per formare una miscela performante e aromatica.
Pellet, filrtri per l’acqua, ma altro ancora. Oltrecafè, tra tradizione, storia e innovazione, guarda al possibile mercato dei prodotti derivanti dai fondi del caffè: profumatori per ambiente, fertilizzanti, cosmetici.