HomeGreenCOME RIQUALIFICARE IL PATRIMONIO IMMOBILIARE: LA RICETTA DI EDISON

COME RIQUALIFICARE IL PATRIMONIO IMMOBILIARE: LA RICETTA DI EDISON

L’introduzione del Decreto Rilancio e del Superbonus rimette alla ribalta i temi della tutela e della riqualificazione del patrimonio immobiliare italiano.
“Il settore dell’efficienza energetica sarà uno dei capitoli fondamentali per il rilancio dell’economia e per il rispetto degli obiettivi di decarbonizzazione del Paese — dice al quotidiano La Repubblica Paolo Quaini, direttore servizi energetici e ambientali di Edison — Abbiamo un patrimonio realizzato in gran parte tra il 1950 e il 1970, con circa il 90% degli immobili in classi energetiche poco performanti, Il 60% delle strutture sanitarie ha almeno 50 anni, 2 scuole su 3 sono state costruite prima del 1976”.

Repubblica sottolinea che questa è un’occasione unica di rinnovamento e rivalutazione immobiliare in cui appare chiaro che la pubblica amministrazione non può rimanere indietro.

Per Quaini, sarebbe da auspicare che ci sia un’estensione degli attuali meccanismi di incentivazione per l’efficientamento e la riqualificazione energetica e sismica a tutto il patrimonio immobiliare, pubblico o privato.
Si tratta di un obiettivo da collegare strettamente ad una rimodulazione degli interventi, quasi sempre indirizzati alla sostituzione di una tecnologia dimenticando di monitorare l’attuale qualità dell’intero edificio.

Il dirigente di Edison sottolinea, nelle dichiarazioni al quotidiano La Repubblica, il valore della collaborazione pubblico-privato. Per lui serve “una volontà forte delle pubbliche amministrazioni a lavorare insieme ai privati per moltiplicare le iniziative e le occasioni di crescita. Il partenariato pubblico-privato, attraverso iniziative di efficientamento strutturali e profonde, è una importante leva di occupazione e di valorizzazione dei territori”.

In questo quadro, si apre la strada alle più diverse e possibili azioni: tutelare l’ampio patrimonio storico-artistico italiano, ma anche lavorare a a un nuovo contesto urbano per un quartiere o una città oppure a nuovi modelli di autonomia energetica basati sull’autoproduzione e l’economia circolare.

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