La riforma del trasporto pubblico locale non può subire più rinvii. Lo sostiene la ministra delle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli, intervenuta ad un incontro con Regioni, Enti locali e aziende del settore. All’affermazione fa eco una verità che risulta scandalosa: l’ultima riorganizzazione del trasporto pubblico risale al 1997.
Il settore, però, appare immobile di fronte alla sfida dei modelli sostenibili di mobilità che l’emergenza Coronavirus prefigura.
Lo stravolgimento delle città prodotto dall’emergenza sanitaria è stato oggetto del rapporto 2020 dell’Osmm (Optimal sustainable mobility mix), indirizzato a individuare soluzioni concrete nel quadro della transizione verso forme di mobilità sostenibile.
A contrastare questo proposito arrivano i dati Isfort. L’Istituto Superiore di Formazione Ricerca per i Trasporti ha redatto il 17esimo Rapporto Audimob sulla Mobilità degli Italiani, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro e il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, con il contributo scientifico dell’agenzia Confederale dei Trasporti e Servizi.
Il rapporto, ha evidenziato un punto di rottura: il 2019 non è stato un anno positivo per la mobilità attiva (piedi, bicicletta, ecc.) che ha perso quasi 4 punti di share attestandosi al 24,1%, causando un brusco stop ad una tendenza positiva decennale per la mobilità dolce, che dal 2017 aveva sperimentato una positiva accelerazione.
La mobilità sostenibile, quindi, partire da questo riordino del trasporto pubblico locale può trovare la strada di un rilancio strutturale.