Successo della Missione Vaia, nata con una startup che ha lo stesso nome della tempesta che danneggiò duramente il Nordest italiano nell’ottobre 2018. Fu quella una tragedia ambientale che provocò sull’altopiano di Piné la perdita di 200mila metri cubi di legname. Dopo due anni il lavoro di esbosco non si è ancora concluso ma intanto è nata, grazie alla volontà e alla passione di alcuni giovani, una startup che ha ideato il recupero del legno degli alberi abbattuti da Vaia da affidare a falegnamerie e artigiani locali: qui nasce il Vaia Cube, un amplificatore di design per smartphone costruito con il legno degli alberi abbattuti dalla tempesta.
Risorse naturali che, altrimenti, andrebbero sprecate. Una maniera per contribuire, in un’ottica di economia circolare, alla ripartenza di una comunità ferita.
Il Vaia Cube nasce dunque da un’esigenza concreta – recuperare il legno – ma diventa uno strumento per lanciare messaggi importanti e raccontare la storia di un territorio, le Dolomiti, dal 2009 riconosciute Patrimonio Mondiale Unesco. Ogni Vaia Cube infatti è un pezzo unico: la spaccatura incisa sulla parte superiore di ogni cubo è come la ferita inflitta dalla tempesta a quella terra.
Ad oggi i Vaia Cube venduti sono oltre 13mila. E per ogni pezzo venduto, un albero sarà piantato, con l’obiettivo di raggiungere la quota di 50mila alberi entro la fine del 2021. Dopo due anni, 727 i larici messi a dimora sul luogo della tragedia ambientale, a cura di una startup che marca il territorio trasformando una difficoltà nella opportunità di fare impresa tutelando e valorizzando l’ambiente.