n questi mesi l’emergenza da Covid-19 ha fortemente evidenziato l’indispensabilità di assolvere ad esigenze molto precise e connesse alla gestione delle informazioni sanitarie e all’interpretazione dei dati non strutturati. Sono infatti sotto gli occhi di tutti la complessità del processo di revisione e scrittura dei documenti medici e l’utilità di strumenti intelligenti nella fase di acquisizione dei dati.
Una risposta significativa arriva da Arsenàl.IT, il Centro Veneto Ricerca e Innovazione per la Sanità Digitale, che pratica da tempo la ricerca nel settore dell’Intelligenza Artificiale e del Machine Learning attuando l’estrazione di informazioni cliniche significative dai documenti clinici non strutturati e la conseguente classificazione secondo i codici più diffusi in ambito clinico-sanitario e gli algoritmi di Machine Learning.
Con il via del FSEr e l’alimentazione da parte delle aziende sanitarie con i documenti clinici previsti da obiettivi regionali, il campo di applicazione è costituito da referti di laboratorio, strutturati secondo lo standard CDA® e, per esempio, lettere di dimissione ospedaliera – LDO – in formato pdf.
L’obiettivo di Arsenàl.IT è duplice e il lavoro è stato avviato in partnership con Noovle, dl Gruppo Tim spa. Si punta a capire se gli algoritmi di Machine Learning e le soluzioni di Artificial Intelligence sviluppati in altri ambiti sono applicabili a quello clinico sanitario. E poi, sviluppare algoritmi specifici di Machine Learning da trasformare in servizi agganciati al FSEr, per dare un valore aggiunto sia all’ambito clinico (sviluppo applicazioni di supporto alle decisioni cliniche) sia a quello della governance regionale (medicina di popolazione, prevenzione, ecc.). Ciò, nel quadro delle possibili soluzioni per la medicina predittiva e preventiva, garantendo vantaggi a tutta la popolazione.
Al primo posto, la sicurezza nell’uso dei dati clinico-sanitari : il disegno dell’infrastruttura tecnologica preveda la distinzione tra il mondo del fascicolo (nel quale i dati sono in chiaro e usati per finalità cliniche) ed il mondo dei big data dove i dati, accuratamente anonimizzati, vengono inseriti ed utilizzati a scopi di ricerca, come previsto dalla normativa nazionale.
Nel campo dell’innovazione, peraltro, la Regione Veneto ha da tempo scelto di connettere 85mila dipendenti attraverso la piattaforma G Suite, che ottimizza con l’uso della posta elettronica la comunicazione e la condivisione fra le persone.