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SIGNAL, L’ENDORSMENT DI MUSK E LE AZIONI DI UNA SOCIETA’ OMONIMA CHE VOLANO DELL’UNDICIMILA PERCENTO

Sono bastate soltanto due parole (“Use Signal”) scritte su Twitter dal magnate della tecnologia Elon Musk, l’uomo più ricco del mondo, padre di Tesla e SpaceX, per favorire centinaia di migliaia di download dell’app di messaggistica ritenuta l’alternativa a Whatsapp.

Musk ha sferrato così la sua offensiva al gruppo Facebook, proprietario di Whatsapp, subito dopo che l’app dall’icona verde più utilizzata al mondo ha annunciato ultimi aggiornamenti sulla privacy. Update che, secondo gli esperti, espanderebbe la possibilità di condividere con la società madre Facebook tutti i dati degli utenti acquisiti su Whatsapp.

L’endorsment di Musk è stato immediatamente ritwittato dal CEO di Twitter Jack Dorsey, con un effetto a catena che ha messo in difficoltà la stessa Signal per la gestione dell’ondata di nuovi download.

Non solo. Ripercussioni indirette ci sono state anche sullla società di biotecnologie Signal Advance, le cui azioni in tre giorni di contrattazione a Wall Street  sono salite di oltre l’11.000% (si, undicimilapercento) toccando i massimi di 70,85 dollari dai 60 centesimi di valore di partenza. Risultato inatteso di un tweet lanciato ai 42 milioni di follower di Elon Musk.

Il poliedrico imprenditore americano, nato e cresciuto in Sudafrica, già in passato aveva pubblicamente attaccato Facebook sulla questione privacy, rimuovendo nel 2018 la sua pagina personale e quelle di Tesla e SpaceX dal social di Mark Zuckerberg.

Che cos’è Signal

Signal è una app open source fornita gratuitamente dalla Signal Foundation senza scopo di lucro ed è stata utilizzata per anni da icone della privacy come Edward Snowden.

La funzione principale di Signal è che può inviare messaggi di testo, video, audio e immagini protetti da crittografia end-to-end. Puoi anche essere utilizzata per effettuare chiamate vocali e video, anche di gruppo. Gli esperti la ritengono molto più sicura di Whatsapp e Telegram. 

La risposta di Whatsapp

Immediatamente Whatsapp è corsa ai ripari, tentando di chiarire alcune preoccupazioni sulla sua politica sulla privacy e pubblicando una FAQ  ed un comunicato che provano a respingere al mittente i dubbi sulla nuova politica adottata:

“In seguito all’aggiornamento della nostra Informativa sulla privacy, abbiamo ricevuto numerose domande alle quali desideriamo rispondere per fare chiarezza ed evitare che continuino a circolare informazioni errate e non veritiere. Ci impegniamo sempre al massimo per far sì che WhatsApp continui ad aiutare la gente a comunicare in modo privato.

È importante precisare che l’aggiornamento dell’informativa NON riguarda in alcun modo la privacy dei messaggi che scambi con amici e familiari. Questo aggiornamento include invece modifiche che riguardano lo scambio, del tutto facoltativo, di messaggi con le aziende che usano WhatsApp e fornisce maggiore trasparenza sulle nostre modalità di raccolta e utilizzo dei dati”.

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