HomeGreenBIOMASSE DELLA FILIERA LEGNO, SERVE UN CHIARIMENTO MISE

BIOMASSE DELLA FILIERA LEGNO, SERVE UN CHIARIMENTO MISE

Lo sblocco dei cantieri può esserci, ma serve un chiarimento del MiSE per rilanciare completamente la filiera legno-energia. Lo sostiene l’Aiel, l’associazione di settore, che ha promosso con Uncem ed Enea un digital meeting con operatori ed esperti, alla fine risultato utile per chiarire i principali quesiti di natura tecnica relativi al Superbonus 110% applicato al riscaldamento a biomassa legnosa.

Durante l’incontro, le risposte sulla piena applicazione della detrazione fiscale, sulla definizione di “caldaia a 5 stelle” e di “sistemi ibridi”, sulla certificazione dei biocombustibili in base alla norma tecnica ISO 17225, sui prezziari in uso.

L’utilizzo delle tecnologie a biomassa negli interventi trainanti resta invece il principale dei fronti ancora aperti. L’Aiel fa notare che vanno sciolti i nodi irrisolti, per permettere al settore del riscaldamento a biomassa di poter davvero considerare il Superbonus un’opportunità solida e concreta. Il comparto rappresenta la prima fonte rinnovabile nazionale con una produzione di 7,7 Mtep di energia su un totale nazionale pari a 21,6 Mtep, e conta 14.000 imprese, con un fatturato totale di 4 miliardi di euro, e 72.000 posti di lavoro.

“Il superbonus 110% è un’occasione straordinaria per dare una netta svolta green sul fronte della rigenerazione del patrimonio edilizio – ha spiegato Marco Bussone, presidente Uncem – L’auspicio è che il lavoro enorme di AIEL, insieme a Uncem, riceva una spinta istituzionale più forte perché il 36% del territorio nazionale, che è coperto da boschi, non sia messo da parte, soprattutto all’interno del Piano nazionale ripresa e resilienza. Riteniamo prioritario attuare pienamente il Testo unico forestale nazionale, nel quadro delle sfide connesse alla crisi climatica e alla crisi pandemica, per un’Italia e un’Europa veramente green”.

“Il settore confida che questo incentivo raggiunga i due obiettivi del legislatore: contribuire alla ripresa economica del Paese e incrementare l’efficienza energetica del patrimonio edilizio privato – ha ribadito Domenico Brugnoni, presidente di AIEL –. La complessità di questo strumento incentivante comporta inevitabilmente una grande quantità di quesiti, casi particolari, situazioni da interpretare alla luce della normativa vigente. Ma è altrettanto chiaro che, se vogliamo che gli obiettivi del provvedimento si trasformino in fatti concreti, è necessario dare tutte le risposte, chiarire i dubbi, spianare le incertezze interpretative che sono ancora in parte presenti, malgrado il significativo impegno su più fronti da parte delle istituzioni preposte”.

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