HomeGreenIDROGENO VERDE: SVOLTA O COSTOSA ILLUSIONE?

IDROGENO VERDE: SVOLTA O COSTOSA ILLUSIONE?

Per Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo della Commissione europea, è diventato un autentico pallino: l’idrogeno è il futuro della produzione d’energia e una delle risorse fondamentali per la creazione di risorse energetiche sostenibili e lo stoccaggio di energie rinnovabili. Timmermans, responsabile per il “Green Deal” europeo, ha confermato nei giorni scorsi a Repubblica il suo sogno: “Realizzare a Taranto, nell’ex Ilva, un impianto che produca acciaio con l’idrogeno verde”.

Il futuro, dice, è l’Alleanza per l’idrogeno, un’iniziativa che mira a sviluppare una vera e propria “economia dell’idrogeno”. A detta sua già dal 2024 “avremo 6 gigawatt di elettrolizzatori, e forse di più, perché questa tendenza sta diventando sempre più rapida”. Gli elettrolizzatori permettono di produrre idrogeno a partire da acqua ed elettricità.

Gli ha fatto eco Roberto Cingolani, neo ministro per la Transizione Ecologica: “Non possiamo non considerare l’idrogeno verde come la soluzione regina – ha detto -. E’ sostanzialmente il vettore ideale. Fra dieci anni avremo l’idrogeno verde e le automobili che andranno a celle a combustibile. Le batterie le avremo superate, perché hanno un problema di dismissione, e staremo investendo sulla fusione nucleare, che ora sta muovendo i primi passi nei laboratori”.

Al netto delle polemiche scaturite da questa dichiarazione (alcuni addetti ai lavori l’hanno ritenuta velleitaria e fuorviante), appare chiaro che la strada verso la decarbonizzazione passa anche – o forse soprattutto – attraverso l’idrogeno. Ma le difficoltà non sono poche. “Ci sono un sacco di problemi con l’idrogeno, compresa la scalabilità dei volumi di cui abbiamo bisogno, ma questo non importa, è un must-have”, ha detto Julio Friedmann, ricercatore senior presso il Center on Global Energy Policy della Columbia University SIPA.

E lo stesso Timmermans, parlando di Taranto, dell’ex Ilva e dell’acciaio verde, non ha nascosto i problemi. “Tutto ciò – ha riconosciuto – non avverrà domani”. Infatti la produzione di acciaio verde, come tutta la filiera basato sull’idrogeno, è ancora in fase sperimentale, e costa moltissimo. Dunque il vicepresidente della Commissione Europea ritiene che dovranno essere le autorità nazionali ed europee a dover promuovere lo sviluppo di queste tecnologie e ad aiutare il settore siderurgico a superare le difficoltà della riconversione.

La strategia nazionale del governo tedesco sull’idrogeno, pubblicata l’anno scorso, ha messo un chiaro accento sull’idrogeno “verde” prodotto usando l’elettricità da fonti di energia rinnovabili per elettrolitizzare l’idrogeno dall’acqua. E anche l’Italia sembra andare in questa direzione. Costi enormi ma altrettanti benefici, dicono, per l’ambiente e per l’economia verso il 2050.

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