HomePeopleDECRETO SOSTEGNI, ARLEO: SERVONO ULTERIORI FONDI

DECRETO SOSTEGNI, ARLEO: SERVONO ULTERIORI FONDI

Ulteriori fondi nel Piano economico finanziario, per i ettori d’impresa più colpiti. Li chiede, a proposito del recente Decreto Sostegni, Giuseppe Arleo, coordinatore dell’Osservatorio sulla ricostruzione economica post Covid-19 di Competere.eu.

Per Arleo, insufficiente l’erogazione dei sostegni da parte dell’Agenzia delle Entrate entro aprile, peraltro ereditata dal passato, con un importo complessivo già autorizzato in Parlamento come scostamento di bilancio di 32 miliardi di euro.

“Le misure previste per le imprese, incluse anche le start up e quelle nate nel 2019 e 2020 – spiega Arleo -, hanno comunque delle novità rispetto al vecchio decreto ristori, a partire dall’abbandono del riferimento dei codici ateco per definire la platea dei beneficiari e con l’innalzamento a 10 milioni di euro per la soglia massima di fatturato dei potenziali beneficiari rispetto ai 5 milioni previsti in precedenza. Ulteriore novità poi è che gli aiuti saranno compresi tra un minino di 1.000 euro per le persone fisiche, 2.000 euro per le società e persone giuridiche e comunque un massimale di 150.000 euro. Infine la previsione di 5 aliquote di calcolo del contributo rispetto alle 4 precedentemente previste. Parimenti, escluse le imprese nate dopo l’entrata in vigore del Decreto o che risultino cessate alla data di entrata in vigore, gli Enti pubblici regolati dall’art. 74 del Tuir e i soggetti disciplinati dall’art. 162-bis del Tuir.
L’aiuto, sotto forma di sostegno a fondo perduto non soggetto a tassazione Irap o a imposte sul reddito, viene quindi concesso alle imprese che hanno subito perdite superiori al 30% rispetto al fatturato del 2020 apatto che i ricavi derivino solo da cessione di beni e servizi ad esclusione della cessione di beni strumentali, azioni, strumenti finanziari. Il calcolo avviene su base del fatturato medio mensile del 2020 rispetto al 2019, con aliquote diverse, dal 20% per i fatturati da 5 a 10 milioni di euro, 30% per quelli da 1 a 5 milioni, 40% per i fatturati da 400.000,00 euro a 1 milione, 50% per i fatturati da 100.000,00 a 400.000,00 e infine il 60% per la perdita media mensile per fatturati inferiori a 100.000,00 euro. L’Agenzia delle Entrate stima che il ristoro medio per le imprese sarà di 3.700 euro con uno stanziamento stimato alle 3 milioni di partite iva con una media calcolata tra 2.000 euro per le imprese di prima fascia e 5.000 per le imprese di seconda fascia. L’istanza avviene in maniera telematica all’Agenzia delle Entrate con la possibilità di ottenere, da parte del beneficiario, un contributo a fondo perduto oppure optare per l’ottenimento di un credito d’imposta”.

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