HomeGreenUNIONCAMERE: TRANSIZIONE 4.0, IMPRESE MANIFATTURIERE A DUE VELOCITA'

UNIONCAMERE: TRANSIZIONE 4.0, IMPRESE MANIFATTURIERE A DUE VELOCITA’

Piccolo non è green? E ancor meno digitale? Potrebbe apparire una semplificazione e invece è la dura realtà. Il quadro, a tinte fosche per le nostre imprese, in particolare del manifatturiero, emerge dall’analisi di Unioncamere (pubblicata da Repubblica – Affari & Finanza), che ha analizzato il cambiamento in termini di sviluppo in chiave Industria 4.0 (ora Transizione 4.0) delle aziende manifatturiere tra i 5 e i 500 addetti.

Solo il 17% sta investendo sulla trasformazione digitale, di queste solo il 10% sono microimprese, che dal canto loro si dichiarano poco propense ad approcciare questo modello di produzione (20%), percentuale che cresce di poco nelle medio-grandi (38%).

Il dato più drammatico, però, è un altro: il 62% delle imprese manifatturiere italiane tra 5 e 500 addetti non ha un piano di investimento né sulla transizione digitale né tantomeno su quella verde. Andando nello specifico, si scopre che gli imprenditori nostrani preferiscono investire in hardware piuttosto che sul software: interconnessione di macchine e robotica piuttosto che Big Data e analytics. E tantomeno si investe in cyber security e blockchain.

A sentire gli esperti di Unioncamere, potrebbe essere un problema culturale e, peggio ancora, di comunicazione. Le motivazioni alla base della scelta di sviluppare la transizione digitale, secondo lo studio, sono dettate in prevalenza dalla volontà di accrescere l’efficienza e solo in misura minima dall’esigenza di committenti o dall’opportunità di ricevere incentivi.

Quest’ultima questione chiama in causa un dato che, a cinque anni dalla messa in campo del programma Industria 4.0, appare allarmante: un terzo delle aziende italiane non conosce o non comprende appieno il provvedimento, percentuale che sale a tre quarti se si parla di microimprese. E ancora una volta, le medio-grandi non sono poi così evolute: per più di una su due Industria 4.0 (ora Transizione 4.0) è un illustre sconosciuto.

Se è vero, come è vero, che nell’economia post Covid vincerà chi sarà pronto alla sfida della transizione, lo scenario è tutt’altro che incoraggiante. 

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