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TRANSIZIONE ECOLOGICA, PER GIRAUD CI VUOLE UN QE PER L’AMBIENTE

Transizione ecologica: tutti ne parlano e nel 2021 l’Italia le intitola un ministero. Ma c’è un economista gesuita che già 9 anni fa ne ha fatto l’argomento e il titolo di un suo libro, presentato “come un thriller” che si può leggere per analizzare l’aiuto possibile della finanza alle nuove frontiere dell’economia. Gaël Giraud è stato chief economist all’Agence Française de Développement, è direttore di ricerche al CNRS (Centre national de la recherche scientifique), componente del Centro di Economia della Sorbona, del Laboratorio d’Eccellenza di Regolazione Finanziaria e della Scuola di Economia di Parigi. Da 5 mesi dirige il Centro per la giustizia ambientale della Georgetown University di Washington, ove studia macroeconomia, scienza climatica, fisica e biologia per arrivare a modelli di previsione utili a verificare l’impatto del climate change sulle economie.

Nel libro, Giraud definisce la società “rattrappita dentro lo schema del “paradigma tecnocratico” (papa Francesco) che mira a ottenere di più (risorse, prodotti, benessere) con meno (sforzi, investimenti, partecipazione). E poi spiega “La transizione ecologica sta ai prossimi decenni come l’invenzione della stampa sta al XV secolo o la rivoluzione industriale al secolo XIX. O si riesce a innescare questa transizione e se ne parlerà nei libri di storia; o non si riesce, e forse se ne parlerà fra due generazioni, ma in termini ben diversi”.
In un’intervista rilasciata a Ferdinando Cotugno per il quotidiano Domani nel febbraio scorso e riproposta nell’inserto DopDomani, Giraud ha affermato la necessità per la Terra e per l’Italia di un QE (Quantitative Easing) ecologico per l’intero pianeta.
Per lui i punti qualificanti della transizione ecologica sono il rinnovamento termico degli edifici, una mobilità verde (non solo elettrica), la reindustrializzazione verde e l’agricoltura verde. La transizione ecologica va usata – dice a Domani-: “come uno stimolo per il risveglio, rifondando il progetto europeo intorno all’ecologia”. Per creare posti di lavoro e generare risorse utili a sviluppare infrastrutture verdi.

Il problema della finanza, per Giraud, è il greenwashing: “I green bond non sono green, sono solo bond. Banche, assicurazioni e hedge fund hanno troppi asset legati alle fonti fossili nei bilanci”. Da qui, l’esigenza di togliere questi asset a un prezzo ridotto, condividendone il costo con le banche. E’ quello che chiama il QE ecologico per salvare l’ambiente.

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