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CDP EQUITY PRONTA ALLA MAGGIORANZA IN OPEN FIBER: LE SFIDE E IL FUTURO DELLA RETE

Via libera dal board di Cassa Depositi e Prestiti a CDP Equity (CDPE) e via libera da Enel per l’ingresso della holding del Gruppo CDP in Open Fiber con una quota del 10%. La strada – dopo la lenta uscita di Enel fortemente orientata a questa mossa dal Governo Conte 2 – è aperta per una completa rimodulazione delle strategie per la rete in Italia. Ormai fuori gioco la possibilità di una rete unica, come previsto dal vecchio piano Tim, il pallino è nelle mani di CDP.

La Commissione Europea e il Commissariato alla Concorrenza, fin dai primi giorni del nuovo Governo in Italia, fanno pressing su Mario Draghi affinché sia tutelata la concorrenza nei mercati regolamentati, a partire da quello delle telecomunicazioni. Non ci sarà spazio di manovra nei programmi per la rete, quindi, per le aziende che vendono servizi retail.

Il primo effetto di quest’operazione è il cambio di passo di Enel. Incassati circa 3 miliardi di euro grazie a una significativa plusvalenza sull’investimento iniziale, Enel è pronta a clonare sui mercati esteri le buone pratiche acquisite con Open Fiber.

Mentre CDP sarà chiamata a rafforzare Open Fiber con robusti investimenti: all’orizzonte i lavori per la rete FTTH e la soluzione che il Governo dovrà individuare per le aree grigie. In proposito, per evitare gare pubbliche, il comparto dei provider spinge per gli incentivi fiscali come il credito d’imposta, che produrrebbero benefici per tutti gli operatori.

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