HomeGreenAUTO ELETTRICHE E RICARICHE, L'ITALIA VA A DUE MARCE

AUTO ELETTRICHE E RICARICHE, L’ITALIA VA A DUE MARCE

La diffusione sempre più spinta delle auto elettriche non sembra andare di pari passo con il mercato delle ricariche di questi mezzi. Lo dicono i numeri (i dati E-Motus parlano di meno di 20mila colonnine in Italia, molto dietro i dati degli altri Paesi europei) e lo afferma indirettamente anche l’Autorità di regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) al via di una sperimentazione che già da questi giorni consentirà ai clienti privati di richiedere di usufruire di un incentivo, caricando con maggior potenza il proprio wall box a pari spesa della tariffa notturna/festiva.

L’inversione di tendenza, circa l’immobilismo del mercato delle ricariche per auto elettriche, lo potrà fornire invece un provvedimento del Governo successivo ad un emendamento approvato in Commissione Bilancio del Senato a fine anno 2020: le concessionarie autostradali dovranno bandire gara per assicurare stazioni di ricarica di grande potenza ogni 50 km (in proposito il piano Autostrade spa prevede 67 stazioni di servizio utili alle ricariche entro il 2023).

Un altro freno al mercato della mobilità elettrica arriva da una sorta di cartello che raggruppa una quindicina di aziende che possono fornire ricariche fast e ultra-fast: lo rileva sempre ARERA. Che evidenzia anche un aspetto davvero poco green dell’attuale situazione, il consumo in stand-by: un dispositivo su tre consuma tra 20 e 30 watt anche quando non lo si utilizza. Un fattore che mette a rischio, al 2030, il peso di ciò sul fabbisogno energetico dei mezzi elettrici.

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