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CINGOLANI: BASTA CON IL NIMBY, SERVONO RINNOVABILI PER 70 MILIARDI DI WATT ENTRO IL 2030

“Tutti vogliono il fotovoltaico e l’eolico, pero nessuno lo vuole dietro casa sua. Noi dobbiamo mettere nei prossimi nove anni 70 miliardi di watt di potenza rinnovabile, li dobbiamo impiantare. Questo sara necessario per arrivare al 2030 con una grossissima porzione di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili”. Cosi Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica, concludendo i lavori dell’incontro sul Piano energetico della Regione Emilia-Romagna.

“Vogliamo il rinnovabile – sottolinea – pero escono fuori tutti i possibili problemi, giustissimi anche quelli perche sono problemi tipicamente paesaggistici su cui non discuto, pero non vogliamo il nucleare, non vogliamo il gas, non vogliamo il carbone pero dopo vogliamo i telefonini, il condizionatore a casa, cioe uno stile di vita consolidato che purtroppo non e gratis. Dobbiamo trovare un compromesso tra sostenibilita ambientale e fattibilita”.

“Se tutti non rinunciano a qualcosa, gli 8 mld di watt che dobbiamo mettere nei prossimi dieci anni tra eolico e fotovoltaico non li metteremo per via del nimby”, fa notare il ministro. “Non ho una soluzione a questo problema, – ammette -. A un certo momento bisognera trovare un compromesso. Se discutessimo queste cose con la volonta di farle, credo che una soluzione la troveremmo e sarebbe mista da adattare ai territori”. “La mia preghiera – insiste – come tecnico prestato alla politica e che su queste cose ci sia la capacita di discernere tra le posizioni ideologiche e le situazioni di compromesso che sono alla base del grande disegno della sostenibilita”. Per Cingolani “se volessimo spegnere tutto quello che inquina ci troveremmo centinaia di migliaia di disoccupati in giro e non mi venite a dire che li trasformiamo in un giorno con i nuovi lavori verdi perche non e vero, non e sostenibile. Dobbiamo crearla la transizione. Se siamo d’accordo che la transizione dura 5-8 anni per arrivare almeno al primo obiettivo della decarbonizzazione al 55% questo percorso lo facciamo insieme. Non va fatto un muro contro muro perche dal muro contro muro uscira molto poco”. Inoltre, “dal punto di vista delle riforme – spiega ancora il ministro – bisogna accettare l’idea che su alcune cose dobbiamo operare gioco forza in maniera un po innovativa per non dire distruttiva. Il muro contro muro non va bene, tutti noi, mi riferisco ai ministeri, alla macchina amministrativa, dovremo rinunciare a certe prerogative che spesso diventano un pochino d’interdizione, perche l’obiettivo comune e mettere a terra
questa cosa. Per una volta nella nostra storia ci prestano dei soldi e ci danno anche una tabella dei tempi, e come se avessimo fatto un mutuo in banca. Se la vediamo come mutuo di casa nostra la capiamo. C’e una tabella dei tempi, la dobbiamo rispettare”. “Sono cose semplici, ma le piu complesse da affrontare. Speriamo che dopo tanto lavoro non si rischi la figuraccia”, conclude Cingolani.

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