HomeLifeIMPRESE GIOVANILI IN FORTE CALO. FIDUCIA NEL DIGITAL, MA SERVONO AIUTI CONCRETI

IMPRESE GIOVANILI IN FORTE CALO. FIDUCIA NEL DIGITAL, MA SERVONO AIUTI CONCRETI

In dieci anni sono mancate all’appello quasi 156mila imprese giovanili, con un calo del – 22,4%. E’ quanto emerge dall’indagine Unioncamere-InfoCamere sulla nati-mortalità delle imprese, secondo cui la crisi pandemica ha certamente contribuito a frenare la voglia di fare impresa dei giovani. Ma c’è fiducia verso il digital tra gli under 35, specie tra chi ha investito nel 4.0.

Alla fine del 2020 si contano circa 541 mila imprese giovanili iscritte al Registro delle Imprese delle Camere di commercio contro le 697mila presenti nel 2011. E se prima un’impresa su 10 era under 35 ora il peso dei giovani sul tessuto imprenditoriale è sceso all’8,9%. Solo nel 2020 si sono perse 18.900 nuove imprese giovanili rispetto al 2019, con una perdita del 18,0% contro il -16,9% delle altre imprese.

Ma di fronte al Covid i giovani imprenditori si mostrano più resilienti e sembrano guardare al futuro con maggiore positività rispetto agli altri colleghi. Secondo un’indagine del Centro Studi delle Camere di commercio G. Tagliacarne sull’impatto della pandemia sull’attività 2020 dell’imprenditoria giovanile, il 43% dichiara di non avere avuto perdite di fatturato contro il 36% delle altre imprese. E chi ha perso terreno ha maggiori aspettative di recupero. Il 68% delle imprese under 35 manifatturiere prevede infatti un ritorno ai livelli produttivi del pre-covid entro il 2022, contro il 60% delle altre imprese. Una percentuale che sale al 75% per gli imprenditori giovani che hanno investito in industria 4.0. A conferma che il digitale è un potente acceleratore di competitività.  Più in particolare in questo decennio le imprese giovanili sono calate di 16 punti in più rispetto alla riduzione della popolazione giovanile tra i 18 e i 34 anni (-22,4% contro – 8%). A fronte di questa forbice il rapporto tra imprese giovanili e popolazione giovanile ha perso mediamente un punto per ogni anno passando dal 61,5‰ del 2011 al 51,9‰ del 2020.

Ma basta solo il digitale a dare un’iniezione di fiducia? Risponde Giuseppe Arleo coordinatore dell’Osservatorio Next Generation Eu di Competere.Eu: “Urge un aiuto concreto alle imprese, e nella fattispecie a quelle giovanili, sia che esse siano Newco che start up o invece attive da più tempo. In questo senso ben vengano le politiche agevolative degli incentivi di Resto al Sud, Cultura Crea, On – Oltre Nuove imprese a tasso zero, etc., rivolti all’avvio, ammodernamento, ampliamenti e ristrutturazioni di imprese, di cui ci si auspica sempre tempi rapidi nelle valutazioni ed erogazioni dei fondi, in grado di poter essere incisive in maniera corretta e aiutando i settori che sono strategici per la nostra economia”.

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