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FINTECH, AZIMUT DIRECT ACCELERA BANCA SINTETICA

Fintech, nasce la newco Azimut Direct (Gruppo Azimut) attiva nel campo della mediazione creditizia e del securities-based crowdfunding riservato agli investitori qualificati. Azimut Direct (50,1% ad Azimut e 49,9% a Epic) capitalizza l’esperienza di Epic, la prima piattaforma fintech nata nel 2014 per formare un ponte tra PMI e investitori professionali.

in questo modo, Azimut accelera il progetto Banca Sintetica, con l’obiettivo strategico di creare un ampio ecosistema a supporto dell’economia italiana che permetta a fondi e altri investitori professionali del risparmio di conoscere, selezionare e finanziare le PMI più meritevoli.
Con Banca Sintetica, alternativa ai tradizionali canali di finanziamento per le imprese, sono stati già erogati prestiti alle PMI italiane per oltre 450 milioni di euro con un obiettivo complessivo di 1,2 miliardi entro il 2025.

Giorgio Medda, co-ceo e Global head of Asset Management di Azimut, commenta: “L’avvio di Azimut Direct rappresenta un ulteriore passo in avanti nella strategia perseguita dal Gruppo per far incontrare risparmio privato e imprese che ci permette di rafforzare il nostro progetto di Banca Sintetica con cui finanziamo le imprese attraverso un modello basato su innovazione tecnologica e sulla crescita costante delle piattaforme fintech. In questo modo coniughiamo i capitali pazienti dei nostri clienti con la domanda di finanziamento delle imprese secondo obiettivi di rendimento di lungo periodo”.

“È un modello unico per l’Italia” sottolinea Andrea Crovetto, ceo di Azimut Direct, “dovecombiniamo la forza di un grande asset manager con la specializzazione di una fintech. La missione è ben chiara: trasferire alle PMI i benefici di accesso al mercato finanziario attraverso un’azione congiunta di consulenza, strutturazione e collocamento di strumenti di debito ed equity. È un modello di servizio che tenderà ad affermarsi nel Paese ed in Europa. Solo in Italia ci sono circa 5.000 miliardi di euro di risparmi privati, che potrebbero essere in parte investiti in maniera produttiva per la crescita del Paese tramite fondi specializzati, come quelli oggi promossi da Azimut. Con questi numeri e anche considerando solo una quota di fondi a lungo termine pari al 10%, disporremmo di risorse private pari al doppio del Recovery Fund della UE”.

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