Mobilità sostenibile e a basso impatto, servono infrastrutture capillari e sicure e una più convinta programmazione delle città, a partire dal ruolo dei mobility manager pubblici e privati. E’ quanto emerso, ancora una volta, dall’annuale rapporto di Euromobility, che ha definito la classifica delle città più attente a questa esigenza. E’ quindi evidente l’indispensabilità di una efficace cooperazione delle imprese per migliorare la qualità della vita nei centri abitati, specie in quelli già interessati da provvedimenti di limitazione del traffico, ove è pressante per esempio la richiesta di una micrologistica sostenibile.
Questo deficit pubblico delle strategie per la mobilità sostenibile nei centri urbani è stato rilevato anche dal ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, intervenuto recentemente alla quinta Conferenza nazionale sulla sharing mobility. “Il Mims – ha detto Giovannini – sta lavorando per una importante e necessaria transizione”.
In tale scenario, è significativa la qualità di proposta che alcune aziende stanno mettendo in campo, specialmente per affrontare la domanda di servizi che anche i grandi gruppi della distribuzione sentono e intendono rapidamente sperimentare. Nonsologreen ha sentito in proposito Roberto Quaranta, ad VEM che durante la più recente edizione di ECOMONDO ha offerto ai visitatori un’ampia vetrina dei suoi ultimi mezzi elettrici, studiati proprio per queste esigenze.