In occasione della 30a Giornata Mondiale dell’Acqua delle Nazioni Unite, l’Italia celebra la trentesima Giornata Mondiale dell’Acqua con un digital-talk su agricoltura e alimentazione sostenibili, in diretta Ansa.it alle ore 10.30 e in differita Vaticannews.va. Martedì 22 aprile, invece, #OnePeopleOnePlanet, The Multimedia Marathon, la staffetta televisiva di 13 ore in diretta su RaiPlay per le celebrazioni italiane dell’Earth Day.
Mentre a Dakar si apre il 9° Forum Mondiale dell’Acqua (World Water Forum 22/27 marzo) – realizzato per la prima volta in un paese dell’Africa sub sahariana – gli organizzatori del Villaggio per la Terra – Earth Day Italia e Movimento dei Focolari – lanciano con un Webinar su “Acqua e Alimentazione sostenibile” la terza edizione della Maratona Televisiva #OnePeopleOnePlanet con la quale l’Italia celebra l’Earth Day da quando si trova in emergenza pandemica. Aprendo una riflessione sull’elemento fondamentale della vita che partendo dal tema delle “acque sotterranee” proposto dalle Nazioni Unite, esplorerà l’importanza di questo elemento per un’agricoltura e un’alimentazione sostenibili.
Protagonisti del digital talk saranno alcuni degli scienziati più esperti del Paese a partire da Massimo Inguscio – professore emerito di Fisica della Materia, membro dell’accademia dei Lincei e già presidente del CNR – il professor Angelo Riccaboni – presidente della Fondazione Prima che gestisce un importante programma europeo sull’agricoltura di precisione nell’area del Mediterraneo e già Rettore dell’Università di Siena – il ricercatore italo-britannico Giulio Boccaletti – che curerà la copertina dell’evento – e il professor Ernesto Di Renzo – docente di Antropologia dei patrimoni culturali e gastronomici all’Università di Tor Vergata. Durante la diretta anche un collegamento con Dakar dove l’inviato di Vatican News, padre Benedict Mayaki, introdurrà il 9th World Water Forum. L’evento offrirà anche uno spaccato molto suggestivo del tema “acqua” grazie al contributo di autentici personaggi della società civile quali Marirosa Iannelli – Presidente del Water Grabbing Observatory – l’esploratore Alex Bellini – divulgatore ambientale, noto per le sue imprese estreme, tra cui le traversate oceaniche a remi, in solitaria e in completa autonomia – lo Chef Simone Salvini – pioniere dell’alta cucina naturale, docente e professionista illuminato che interpreta la cucina come forma di bellezza, ecologia e salute.
Nel quadro delle media-partnership della maratona #OnePeopleOnePlanet, l’evento sarà trasmesso in diretta sui portali Ansa.it ed Earthday.it, e sarà disponibile in differita su Vaticannews.va, il portale informativo del Vaticano.
“In un momento dominato dalla paura per il conflitto parlare di ambiente potrebbe sembrare meno importante, ma la tragica verità è che ogni conflitto è in qualche modo legato alle risorse naturali – spiega Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia. – Non è un caso che a Dakar oggi si apra un forum mondiale dal titolo ‘Sicurezza dell’acqua per la pace e lo sviluppo.’ Negli ultimi 20 anni ben 263 conflitti si sono consumati intorno all’acqua, e l’ultimo rapporto ONU ci informa che entro il 2050 più del 50% della popolazione mondiale vivrà in regioni con carenza d’acqua. A causa del cambiamento climatico acqua e siccità colpiscono 3 miliardi di persone, 1,6 miliardi delle quali è ancora totalmente priva di infrastrutture per l’accesso a questo bene fondamentale per la vita. In questo drammatico scenario però, noi abbiamo voluto parlare di ‘acqua e alimentazione sostenibile’ per offrire la più bella prospettiva che l’acqua ci dona: quella di nutrire la vita e non la morte di ogni uomo”.
L’evento si inserisce in un percorso culturale promosso dal dipartimento Ecologia e Creato del Dicastero Vaticano per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale nell’ambito delle attività della Piattaforma Laudato si’ di Papa Francesco ed è stato realizzato in collaborazione con il Festival Francescano di Bologna. Sostiene l’iniziativa la Rete Impatta, specializzata nell’Innovazione per lo Sviluppo Sostenibile.
E, ad un mese esatto dalle celebrazioni del 52mo Earth Day delle Nazioni Unite (22/4), gli organizzatori del Villaggio per la Terra lanciano la terza edizione di #OnePeopleOnePlanet – The Multimedia Marathon, l’evento nato nel 2020 per le celebrazioni italiane della Giornata Mondiale della Terra delle Nazioni Unite in tempo di pandemia è diventato ormai un appuntamento per la tutela del Pianeta tra i più significativi del Paese. Saranno 13 ore di staffetta televisiva realizzate nel quadro di una imponente media partnership con RAI che trasmetterà la diretta dell’evento sul canale digitale RaiPlay coinvolgendo i migliori giornalisti e alcuni dei migliori programmi dal vivo della piattaforma RAI, in questa importante campagna di sensibilizzazione.L’evento sarà prodotto a porte chiuse dalla Nuvola di Fuksas – nel quartiere EUR di Roma – messa gratuitamente a disposizione da Roma Capitale. Risultato questo di un forte impegno e di una spiccata sensibilità dell’assessorato all’ambiente della Giunta Capitolina e dell’assessorato ai grandi eventi del IX Municipio di Roma.
La maratona multimediale #OnePeopleOnePlanet vuole essere anche quest’anno un autentico esempio di servizio pubblico totalmente privo di speculazioni economiche, politiche o culturali. Un laboratorio autentico di dialogo che incontra gli infiniti mondi dell’arte e della cultura, dello sport e dello spettacolo, dell’educazione, della scienza, dell’innovazione, dell’attualità, dalle radici culturali che ci caratterizzano al futuro che unisce.
“Di fronte alle crude immagini di questi giorni, che rendono se possibile ancor più evidente ai nostri occhi quanto la guerra, ogni guerra, sia pura follia – dice Federica Vivian del Movimento dei Focolari–, la maratona #OnePeopleOnePlanet ha scelto di dare voce ai nuovi nomi della pace: solidarietà, fraternità, cura per l’altro, cura dell’ambiente … Testimoni convinti saranno i bambini, i ragazzi, i giovani e tutti quanti mettono in atto buone pratiche al di là di sé stessi e di ogni confine generazionale, geografico, culturale. Perché ‘pace’ si declina solo attraverso un cammino comune”.