HomeGreenNO AL METANO, SI' A FILIERE CORTE CON LE BIOMASSE FORESTALI: BUSSONE...

NO AL METANO, SI’ A FILIERE CORTE CON LE BIOMASSE FORESTALI: BUSSONE (UNCEM) CHIEDE AL GOVERNO UN’INVERSIONE DI ROTTA


No al finanziamento di impianti a metano, sì ad una fiiera corta che alimenti piccoli impianti con le biomasse forestali. E’ netta la presa di posizione di Marco Bussone, presidente UNCEM (Unione nazionale Comuni Comunità Enti Montani), che ha scritto ai ministri Cingolani Patuanelli per invertire l’agenda dei finanziamenti del governo.

Il PNRR sta per promuovere il finanziamento di sistemi di teleriscaldamento – dice Bussone – . Nuove centrali, ammodernamento di impianti esistenti, costruzione di nuove reti efficienti. Siamo convinti che sia importante spendere bene 200 milioni di euro disponibili, per 330 chilometri di nuove reti, secondo gli obiettivi dell’intervento stabiliti dallo Stato e comunicati a Bruxelles. Dobbiamo agire per ridurre emissioni di gas serra e per rispondere alla crisi energetica in corso”.

“Proprio per questo – aggiunge -, Uncem, in accordo con Associazioni di settore come FIPER e AIEL, ritiene inopportuno finanziare reti alimentate da impianti a metano. I costi negli ultimi mesi, per i cittadini allacciati in città a questo tipo di reti, dipendenti dall’estero, sono cresciuti anche del 70%. Mentre sono rimasti immutati i costi con reti di teleriscaldamento alimentati da impianti che usano cippato di legno, biomasse forestali da filiera corta e cortissima. Prodotte, cioé, grazie all’uso a cascata del legno, grazie a una gestione sostenibile del bosco, creando valore, eliminando emissioni in atmosfera. Il caso di Pomaretto è solo uno di molti sulle Alpi e sugli Appennini”.

No al metano, si alle fonti rinnovabili, come il legno – dice Bussone -. Tantopiù in un Paese forestale come l’Italia, che ha 11 milioni di ettari di bosco. Migliaia sono i posti di lavoro potenziali lungo le filiere bosco-legno, non solo per energia. Ma devono essere filiere corte, di valle. Che dunque riducano, eliminino la dipendenza di materia prima legnosa dall’estero. La tecnologia è evoluta, azzera le emissioni, è a prova di cambiamento climatico. Oggi l’Italia, dopo 50 anni senza politiche forestali, importa il 95% del legno che utilizza. Dopo decenni di miopia finalmente abbiamo una legge forestale e una Strategia forestale. Il PNRR, come ho scritto oggi ai Ministri Cingolani e Patuanelli, ha la grande occasione per fare una scelta di campo. Il metano va bene nelle aree urbane e nemmeno in tutte. Mentre il teriscaldamento in montagna, nelle zone rurali e interne del Paese, si fa con biomasse, legno vergine, che proviene dai boschi attorno ai paesi, in continua crescita. Boschi gestiti, non abbandonati. Aumentano i piani forestali di gestione, aumentano le superfici forestali certificate”.

C’è un cambio di passo positivo, in Italia – conclude Bussone -. Dobbiamo fare meglio e di più. Scegliere di essere un Paese che ha nelle foreste gestite una risposta alle crisi. Austria, Svizzera e molte regioni tedesche ci insegnano che le foreste sono una risorsa vera. Da gestire bene. E ci dicono che il teleriscaldamento a legno, senza emissioni, è possibile. Dobbiamo farlo con politiche vere, strutturali, durature. Non si perda l’occasione con il prossimo bando sul teleriscaldamento del PNRR”.

I PIU' POPOLARI