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“140MILA BUFALE MACELLATE INUTILMENTE”: MOBILITAZIONE NAZIONALE, CHIESTO IL COMMISSARIAMENTO DELLA SANITA’ ANIMALE IN CAMPANIA

La protesta degli allevatori alla crisi del settore bufalino assume rilievo nazionale: una settimana di mobilitazione locale e nazionale, con Consigli comunali aperti, richiama l’attenzione della politica su una questione che, per gli allevatori, deve cominciare ad essere risolta attraverso il commissariamento della sanità Animale in Campania.

Protesta dura e mobilitazione locale e nazionale per la crisi del settore bufalino a causa di un contestato Piano contro la brucellosi. Oggi a Caserta, capoluogo di quella “Terra di Lavoro” che è storico serbatoio di questa produzione, i trattori degli allevatori di fronte alla ASL “per esporre la bara del comparto bufalino, officiare il rito funebre e installare il presidio permanente”.

Dal Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino arriva il programma definitivo della “Prima Settimana in Difesa della Nostra Terra”. E’ un articolato programma di iniziative che, dopo la prima settimana (28 aprile/4 maggio) proseguirà con una seconda che culminerà a Roma con Consigli Comunali aperti di diversi Comuni della provincia di Caserta che si stanno convocando in seduta straordinaria insieme agli Stati Generali in Difesa del Patrimonio Bufalino.

Arriva la richiesta alla politica nazionale di una più convinta responsabilità sul tema e di garanzie del futuro di un comparto cosi strategico per l’intero agroalimentare italiano come è quello della filiera della bufala.

Oggi, a Caserta, il “rito funebre del comparto bufalino” e la consegna ai vertici dell’Asl di “140 bottiglie contenenti simbolicamente il sangue di 140mila bufali innocenti macellati inutilmente e ingiustamente senza che alle analisi postmortem sia stata riscontrata traccia della malattia per cui sono stati condannate a morte”. Un’iniziativa, peraltro, che segue a quella della settimana scorsa, allorquando una delegazione di allevatori ha consegnato alla Prefettura di Caserta “le trecento chiavi delle aziende già chiuse per effetto delle scelte sbagliate di un fallimentare Piano antibrucella”.

Alla base della protesta “un dossier sul fallimento della Sanità Animale Campana” che verrà depositato in Regione Campania nei prossimi giorni. E una petizione popolare rivolta al presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed ai ministri competenti per chiedere il commissariamento della Sanità Animale “per fallimento”.

Una protesta accompagnata da una serrata attività di confronto con le istituzioni da parte del Coordinamento Unitario: “Dal momento –  ricorda Gianni Fabbris, suo portavoce –  che la nostra mobilitazione non è una semplice protesta, ma si fonda su proposte precise alternative a quelle lacunose,  contraddittorie e fallimentari che la Regione Campania ha avanzato fin qui. Proposte avanzate da tempo su cui la Regione farebbe bene ad aprire seriamente il confronto, dal momento che nessun Piano contro la brucella e la TBC può essere imposto militarmente contro le aziende ma, anzi, potrà riuscire solo se in condivisione e in confronto fra allevatori e Regione”.

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