Cresce l’inflazione, scende la fiducia e i consumatori cambiano abitudini e modalità di spesa, concentrandosi sulla casa scegliendo prodotti che costano meno, seguendo promozioni e negozi dove i prezzi sono solitamente sono più bassi. Sono le indicazioni che emergono dai dati aggiornati a maggio di NielsenIQ sui nuovi comportamenti d’acquisto e sulle modalità delle famiglie italiane come risposta alla crisi e all’inflazione in atto. I dati sono stati presentati dal team NielsenIQ a Lincontro la manifestazione dedicata al mondo del Largo Consumo.
A fonte di una inflazione del 4,8% registrata a scaffale – parità di paniere e parità di volumi – i consumatori hanno risposto applicando delle strategie di autodifesa modificando il mix dei prodotti nel loro carrello, “contenendo” così l’inflazione nel proprio reale carrella al 2,6%, ma cambiando quindi modalità di spesa. Inoltre i consumatori hanno diversificato anche il canale di acquisto, che diventa sempre più ibrido, 7 insegne diverse in un anno e anche nuovi canali: crescono l’eCommerce e il discount, evidenziando sia la necessità di convenienza e di comodità sia la polarizzazione di alcune modalità di spesa. eCommerce e discount conquistano, nei primi quattro mesi del 2022 rispetto al pre pandemia, ben 3 punti di quota; in particolare il discount raggiunge il 20% del valore del mercato del largo consumo.
Anche le famiglie patrimonialmente stabili stanno vedendo minate le proprie certezze e le loro sicurezze, e in pochi mesi si sono persi 20 punti di fiducia (dati Istat e NielsenIQ) e questo si ripercuoterà sugli atteggiamenti futuri. Da un’indagine condotta da NielsenIQ sulle intenzioni di acquisto per i prossimi 12 mesi si evince che il 96% degli italiani rivedrà le proprie priorità di spesa concentrandosi sulla sfera domestica, riducendo le spese fuori casa, nella consapevolezza che a causa dei rincari di energia e dei prodotti di consumo dovranno spendere di più.
Altra ricaduta conseguenziale della crisi è dunque l’ampliamento della forbice della disuguaglianza tra le famiglie italiane: se nel febbraio 2022 la categoria dei “fragili” – che vive nell’insicurezza finanziaria – pesava per il 10% a maggio quasi raddoppia e sale a quota 17%. Si contrae la categoria dei “convalescenti”, ovvero delle famiglie che hanno recuperato potere d’acquisto ma restano sulla soglia delle difficoltà, che passano dal 14% al 9% ,mentre è abbastanza stabile quella dei “cauti”)- che pur non avendo subito impatti restano prudenti – dal 52% al 54%. Gli “stabili” – che non hanno affrontato insicurezza finanziaria e hanno mantenuto invariate le abitudini di acquisto – perdono 2 punti percentuali passando dal 18% al 16% e ben 3 punti gli “thrivers”, benestanti all’estremo opposto rispetto i fragili – che hanno cioè risparmiato denaro ed ora si sentono più sicuri – scendendo dal 7% al 4%.
Per produttori e distributori questi “target” di mercato nelle loro differenze devono comunque essere ingaggiati adottando, secondo NielsenIQ diverse strategie. I “fragili” sebbene sicuramente sensibili al prezzo basso, vogliono anche gratificazione e quindi vanno “coccolati”, aiutandoli con le promozioni a mettere nel carrello prodotti che non si potrebbero permettere, mentre per gli “stabili” la parola d’ordine è premiare. Fare la spesa deve essere un’esperienza gratificante, differenziando il punto vendita, il layout, inserendo servizi accessori.
Per quanto riguarda la spesa media annua dei “fragili” NielsenIQ registra un aumento del 10,8% contro il 2019 perché le famiglie hanno fatto confluire i consumi fuori casa nella spesa domestica. Mentre gli “stabili” vedono una crescita della spesa media annua del 6,8%.
Guardando all’impatto della trasformazione digitale su modalità e atteggiamenti di consumo i dati NielsenIQ evidenziano che nell’ultimo anno sono state 10,8 milioni le famiglie italiane che hanno acquistato prodotti del largo consumo online; di queste ben il 50% sono over 50, il cui scontrino vale due volte e mezzo il valore di quanto spendono offline e scelgono il canale online per la sua comodità e risparmio di tempo. I ricercatori di NielsenIQ sottolineano che proprio questa fascia di età crescerà notevolmente nei prossimi 10 anni suggerendo quindi che tecnologia dovrà semplificare l’esperienza di acquisto online, sfruttandone gli elementi positivi come i volantini digitali e la capacità di raggiungere una sempre maggiore precisione di pianificazione grazie ad una più puntuale ed approfondita analisi dei dati.
(fonte: askanews)