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LE PROFESSIONALITA’ PER LA PA AL TRAGUARDO DELLA RIFORMA, D’ARCANGELO (IMPATTA): CI VUOLE IL PUBLIC INNOVATION MANAGER

L’innovazione è da mesi un tema centrale, in materia di lavoro e occupazione. Fondamentali, sulla questione, le giuste professionalità. Quelle che il ministro della PA, Renato Brunetta, punta a raggiungere con l’appena varato decreto PNRR 2 e con la prossima riforma del settore. Davide D’Arcangelo, vice presidente di Impatta (network di imprese e professionisti per la sostenibilità e l’innovazione) ritiene che quelle giuste vadano opportunamente formate.

“Il nostro Paese – dice – è molto legato al comparto pubblico, che conta oltre 3 milioni di addetti, ma la tendenza in atto è quella di un progressivo allontanamento dalla Pa, come denotano le molte rinunce all’assunzione dopo concorsi ai quali rispondono sempre meno persone. Creare uno stimolo di carattere economico, come ha sottolineato il presidente dell’Inps Tridico, può essere una soluzione, ma il vero tema non è incentivare l’assunzione alzando gli stipendi, bensì trovare le giuste professionalità. Altrimenti il mismatch continuerà a crescere. L’innovazione è la strada da percorrere, l’innesto di figure manageriali nella Pa appositamente formati come public innovation manager è uno stimolo per migliorare gli enti pubblici oltre che una frontiera per la nuova occupazione”.

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