HomeMARMOLADA E CAMBIAMENTI CLIMATICI, UNA TRAGEDIA ANNUNCIATA?

MARMOLADA E CAMBIAMENTI CLIMATICI, UNA TRAGEDIA ANNUNCIATA?

Già nel 2019 uno studio di Cnr e diverse università evidenziava criticità

Il giorno dopo la tragedia della Marmolada, il cui bilancio si aggrava sempre più di ora in ora, ci si interroga sulle cause e sulle ipotesi del se e del come una catastrofe del genere potesse essere evitata.

Il  glaciologo Renato Colucci dell’ Istituto di Scienze polari del Cnr, che da tempo studia proprio quel ghiacciaio, ha pochi dubbi:

“Da settimane le temperature in quota sulle Alpi sono state molto al di sopra dei valori normali, mentre l’inverno scorso c’è stata poca neve, che ormai quasi non protegge più i bacini glaciali. Il caldo estremo di questi ultimi giorni, con questa ondata di calore dall’Africa, ha verosimilmente prodotto una grossa quantità di acqua liquida da fusione glaciale alla base di quel pezzo di ghiacciaio che in realtà è una “pancia”: infatti è, o era, una via che si chiama proprio Pancia dei Finanzieri. Siamo quindi proprio nelle condizioni peggiori per distacchi di questo tipo, quando c’è tanto caldo e tanta acqua che scorre alla base. Non siamo ancora in grado di capire – aggiunge Colucci – se si tratti di un distacco di fondo del ghiacciaio o superficiale, ma la portata sembra molto importante, a giudicare dalle prime immagini e informazioni ricevute. L’atmosfera e il clima, soprattutto al di sotto dei 3.500 metri di quota, è in totale disequilibrio a causa del “nuovo” clima che registriamo e quindi, purtroppo, questi eventi sono probabilmente destinati a ripetersi nei prossimi anni e anche per questa estate dobbiamo mantenere la massima attenzione”.

Ma non è tutto. Già nel dicembre 2019 sempre il Cnr, ancora una volta attr<verso Colucci, illustrava i risultati dello studio “Recent evolution of Marmolada glacier (Dolomites, Italy) by means of ground and airborne GPR surveys”, pubblicato su Remote Sensing of the Environment, e che oggi ha il sapore amaro di una premonizione. La ricerca condotta da un team di studiosi dell’Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ismar), delle Università di Genova e Trieste, dell’Università gallese di Aberystwyth e dall’ARPA Veneto aveva messo a confronto due rilievi geofisici sul ghiacciaio effettuati nel 2004 e nel 2015, con risultati allarmanti: “in soli 10 anni il ghiacciaio della Marmolada, montagna iconica delle Dolomiti, ha ridotto il suo volume del 30%, mentre la diminuzione areale è stata del 22%”, spiegavano gli esperti. Ancora più inquietante il seguito: ”Il ghiacciaio, un tempo massa glaciale unica, è ora frammentato e suddiviso in varie unità, dove in diversi punti affiorano masse rocciose sottostanti. I terreni carsici, come la Marmolada, sono irregolari e costituiti da dossi e rilievi. Se il ghiaccio fonde gradualmente, le aree in rilievo affiorano, diventando fonti di calore interne al ghiacciaio stesso”. “Questo aspetto – aggiungeva Colucci nel 2019 a proposito della ricerca – unito al cambio di albedo (la neve e il ghiaccio sono bianchi e riflettono molta radiazione solare, mentre la roccia, più scura, ne riflette di meno sta ulteriormente minando la ‘salute’ della Marmolada accelerandone la già forte e rapida fusione”.


La ricerca aveva inoltre evidenziato come il ghiacciaio della Marmolada sarebbe scomparso nei successivi 25-30 anni, lasciando il posto solo a piccole placche di ghiaccio e nevato, alimentate dalle valanghe e protette dall’ombra delle pareti rocciose più elevate.

“Il ghiaccio, quindi, non esisterà più. E se, come da scenari climatici, la temperatura nei prossimi decenni dovesse aumentare a ritmo più accelerato, questa previsione potrebbe essere addirittura sottostimata e la scomparsa del ghiacciaio potrebbe avvenire anche più rapidamente. In ogni caso”, concludeva Colucci, “anche se la temperatura restasse com’è, il ghiacciaio è già in totale disequilibrio con il clima attuale e quindi il suo destino appare comunque segnato”.

Parole che oggi, mentre prosegue la conta di morti, feriti e dispersi, fanno riflettere. Molto.

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