HomeSICCITÀ, IL CONSIGLIO DEI MINISTRI DICHIARA LO STATO EMERGENZA PER 5 REGIONI

SICCITÀ, IL CONSIGLIO DEI MINISTRI DICHIARA LO STATO EMERGENZA PER 5 REGIONI

Sono Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto. Non c’è il Lazio che Coldiretti aveva indicato tra le regioni a maggiore criticità.



Si è svolto il Consiglio dei ministri lampo sulla dichiarazione dello stato di emergenza per le aree del Paese più colpite dalla siccità.   La riunione del governo è durata pochi minuti ed è stata approvata la dichiarazione dello “stato di emergenza in relazione alla situazione di deficit idrico in atto nei territori delle Regioni e delle Province Autonome ricadenti nei bacini distrettuali del Po e delle Alpi orientali, nonché per le peculiari condizioni ed esigenze rilevate nel territorio delle regioni Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto”.
Secondo quanto si è appreso il decreto con le misure per fronteggiare la siccità invece dovrebbe essere varato in un secondo tempo.

Tra le regioni in stato di emergenza non è presente per il momento il Lazio che proprio oggi Coldiretti aveva inserito tra quelle in estrema difficoltà. “I piani di emergenza contro la siccità sono importanti per salvare – spiegava l’associazione nazionale dei coltivatori -le 270mila imprese agricole che si trovano nelle sei regioni che hanno già presentato piani di emergenza, che rappresentano da sole quasi la metà (49%) del valore dell`agricoltura italiana. In Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Lazio si producono il 79% del grano tenero per fare il pane, il 90% mais per l`alimentazione degli animali, il 97% del riso, ma si allevano anche il 69% delle mucche e l`88% dei maiali”, secondo l`analisi Coldiretti su dati Istat.  
“Il dimezzamento delle piogge nel 2022 ha avuto un impatto devastante sulle produzioni nazionali – continua la Confederazione -che fanno segnare cali del 45% per il mais e i foraggi, del 20% per il latte, del 30% per il frumento duro. In diminuzione di oltre 1/5 le produzioni di frumento tenero, ma crollano del 30% la produzione di riso, del 15% quella della frutta e del 20% cozze e vongole uccise dalla mancanza di ricambio idrico nel Delta del Po”.  
Per il presidente della Coldiretti Ettore Prandini “Con l`Italia che perde ogni anno l`89% dell`acqua piovana (circa 270 miliardi di metri cubi) serve subito una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l`acqua e distribuirla quando serve ai cittadini, all`industria e all`agricoltura, con una ricaduta importante sull`ambiente e sull`occupazione”.

I PIU' POPOLARI