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ITALIA AL PALO SULLE ROTTE DEL TURISMO. TADDEO, MEXEDIA: IL DIGITAL PER NUOVI MODELLI DI BUSINESS CON IL PNRR

“Il digitale avrà un ruolo cruciale per la competitività delle aziende e del settore del turismo nell’epoca post pandemica. Ci troviamo di fronte a nuovi modelli di business e gli investimenti del  PNRR devono essere usati anche in questa direzione”. Lo dice Orlando Taddeo, ceo di Mexedia, che presenterà venerdì 8 luglio a Venezia il report  “Le rotte digitali del turismo” del suo Osservatorio sulla Digitalizzazione.

Il settore del turismo produce il 7% del PIL e occupa circa il 6% dei lavoratori italiani. Considerando anche gli effetti generati negli altri comparti produttivi, il suo peso sale al 13% in termini di PIL e al 14% in termini di occupazione. Cruciale, quindi, in Italia. Ma ancora con poche luci e molteombre riguardo alla competitività e alla vision. Primo Paese al mondo, con la Cina, per la presenza di siti Unesco, l’Italia è all’ottavo posto delle statistiche World Bank solo per le sue bellezze culturali e naturali. Scendendo poi, quasi in picchiata, in fondo all’elenco per infrastrutture di trasporto, attività di governo del turismo e di promozione del brand Italia, spesa pubblica per il settore turistico.

Nonostante gli investimenti sul digitale cresciuti nel periodo pandemico, il quadro che se ne ricava non è lusinghiero, quasi drammatico. Mexedia cita il report Istat sulla digitalizzazione nelle imprese al 2021. Per le PMI, sul fronte digitale, l’80% delle imprese italiane con almeno 10 addetti è ancora a un livello ‘basso’ o ‘molto basso’ di adozione dell’ICT. Non va meglio per l’e-commerce: solo il 18% delle PMI ottiene dalle vendite on-line almeno l’1% del fatturato. E’ in arretramento l’adozione di software per la condivisione di informazioni tra funzioni aziendali diverse (Erp, Enterprise Resource Planning) passata dal 37% del 2017 al 32%, in controtendenza rispetto all’andamento della media Ue27 dove la quota invece è salita al 39%. Timidi segnali positivi solo nell’adozione di servizi cloud di livello intermedio o sofisticato (52% delle PMI) e nell’utilizzo di almeno due social media (27%; +10 punti percentuali rispetto al 2017).

La leva può essere il PNRR. “Ha messo a disposizione per il turismo – dice Taddeo – 2,4 miliardi di euro, di cui circa 1,78 miliardi di euro per la competitività delle imprese turistiche, per accompagnare la trasformazione del settore turistico italiano rendendolo più competitivo grazie anche a una maggiore diffusione delle tecnologie digitali”.

Le azioni del PNRR riguardano, in particolare, il miglioramento delle strutture ricettive e dei servizi, una maggiore fruibilità del patrimonio turistico, il sostegno al credito per le aziende del comparto turistico e incentivi fiscali a favore delle PMI. Forse, non basteranno solo le risorse economiche a trasformare una visione oggi sostanzialmente immobilizzata, nel comparto, a leggere questi dati. Per questo, Taddeo auspica “il coinvolgimento del governo centrale e delle istituzioni locali insieme agli attori economici attivi nella filiera turistica”.

Un impegno comune e convinto tra attori pubblici e privati. Serve questo.

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