Deloitte Italia spinge per bilanci d’impresa che siano strutturalmente sensibili al Climate change. Lo fa presentando il paper Cllimate change – Un’opportunità per veicolare una informativa consapevole e responsabile al mercato. Stefano Dell’Orto sottolinea l’esigenza di nuovi modelli di business e di integrare la rendicontazione finanziaria e non finanziaria, per essere all’altezza di aspirazioni di successo. Mentre Franco Amelio propone la guida TCFD (Task Force on Climate-related Financial Disclosures) per misurare rischi e opportunità del Climate change sulle performance aziendali.
Il paper di Deloitte fa emergere un quadro variegato: nel 2019 tra le 226 società quotate analizzate dalla società di revisione e assurance, il 42% delle relazioni finanziarie include un’informativa relativa al cambiamento climatico, seppur con livelli di dettaglio molto diversificati tra loro, mentre il residuo 58% non evidenzia alcuna informativa.
E’ questa scena che Deloitte vuole contribuire a trasformare. Stefano Dell’Orto, Audit & Assurance leader di Deloitte sostiene che questi numeri devono cambiare: “Le aziende che vogliono avere un futuro dovranno adottare una strategia di sostenibilità e imparare a comunicarla dando evidenza dei conseguenti effetti in bilancio. Le parole chiave per chi si occupa di bilancio in questa fase devono essere consapevolezza rispetto ai temi correlati al cambiamento climatico rilevanti per l’azienda e responsabilità nell’analizzarne gli effetti nel processo di generazione della informativa finanziaria, e nel darne disclosure. Occorre sviluppare una maggiore integrazione tra informativa finanziaria e non finanziaria per fornire una comunicazione completa ed esaustiva agli stakeholders in merito alla sustainability performance – elemento da ritenersi sempre più importante perun’efficace gestione del business”.
La guida TCFD (Task Force on Climate-related Financial Disclosures) è articolata in quattro aree tematiche: governance, strategia, gestione dei rischi, metriche e target. I rischi, per Deloitte, sono sia fisici che di transizione (questi ultimi connessi alla ridefinizione del business model, all’obsolescenza degli asset aziendali – gli stranded assets-, alla compliance normativa, all’accelerazione dell’innovazione tecnologica.
Al quadro dei rischi fa da contraltare la serie di opportunità che il Climate change può innescare. Le elenca Franco Amelio, leader Sustainability di Deloitte: “l’efficienza nell’uso delle risorse ed il conseguente risparmio di costi; la conversione delle fonti di energia in energia alternativa, con possibili risparmi ed opportunità di accedere a meccanismi di sostegno agli investimenti necessari; il ritorno generato dal processo di innovazione del prodotto e dei servizi offerti, l’accesso a nuovi mercati o il riposizionamento in mercati già esistenti, la resilienza climatica, cioè la capacità di adattamento per rispondere ai cambiamenti climatici allo scopo di poter rispondere in modo migliore ai rischi emergenti”.