HomeTechROAD TO ESG: DA VENERDI' IL VIAGGIO DI DELOITTE

ROAD TO ESG: DA VENERDI’ IL VIAGGIO DI DELOITTE

Road to ESG: da venerdì 25 marzo Deloitte parte a ritmo accelerato verso la sostenibilità. Lo farà con tre appuntamenti organizzati da Deloitte Legal e ESG European Institute, chiamando a confronto sulle sfide per le imprese alcuni dei più importanti imprenditori italiani.

Nel corso dei tre appuntamenti saranno presentati i risultati delle ricerche svolte su Metriche ESG, Società Benefit e Sustainability Manager.

Venerdì 25 marzo toccherà alle metriche ESG:: il via dell’incontro alle 11. Moderato da Roberto Race, si aprirà con gli interventi introduttivi del partner di Deloitte Legal, Gioacchino Amato, e del presidente di ESG European Institute, Luca Dal Fabbro.

A seguire, un confronto tra l’Executive vp Institutional Affairs, ESG Communication & Marketing Snam, Patrizia Rutigliano; l’head of Procurement Eni, Costantino Chessa; il vp ESG European Institute, Letizia Macrì ed il Sustainability leader di Deloitte Italia, Franco Amelio.

Temi di impegno necessario per le imprese, come afferma Josephine Romano, head of ESG Team di Deloitte Legal: ” Le imprese italiane esprimono una crescente consapevolezza delle opportunità e dei rischi legati all’impatto che le loro organizzazioni hanno dal punto di vista ambientale, economico e sociale”. Il proposito è stimolare una “riflessione sulle possibili strategie a livello imprenditoriale in linea con le recenti novità normative ambientali, energetiche e di sicurezza finalizzata alla promozione di investimenti, politiche e iniziative sostenibili. La transizione ecologica coinvolgerà tutti i settori e imporrà ad aziende e investitori di prendere decisioni cruciali per un’economia diversa, circolare e a basse emissioni carboniche”.

Gioacchino Amato, partner di Deloitte Legal, sottolinea che “l’adozione di comportamenti, strategie e politiche sostenibili da parte dei singoli e delle aziende non costituisce più un’opzione rimessa alla discrezionalità dei singoli ma sta diventando un must, inteso come dovere di assumere condotte sostenibili a beneficio dell’intera collettività”. E questo nuovo approccio guida alla “necessità di misurare il quantum di sostenibilità, per pesare l’impatto di una condotta sostenibile. Proprio sull’individuazione di parametri di misurazione uniformi si gioca la sfida per evitare fenomeni di ipervalutazione o sottovalutazione di strategie asseritamente sostenibili. Questi parametri devono necessariamente essere trasversali e sovranazionali, per evitare che le aziende” si trovino di fronte a “fenomeni tra di loro disomogenei. La sostenibilità riguarda tutti indistintamente, occorre sganciarsi dalle rispettive nazionalità”.

“Il concetto di «sostenibilità aziendale” aggiunge Luca Dal Fabbro, presidente di ESG European Institute “è oggi al centro dell’interesse dei soggetti apicali delle aziende di ogni settore nonché di diverse tipologie di investitori a livello globale ma questo concetto non è stato accompagnato da una chiara definizione di standard e metriche condivise e uniformi per la misurazione e la rendicontazione della sostenibilità”.

“Nonostante la presenza di numerosi standard internazionali, come quelli del Sustainability Accounting Standards Board (SASB) o della Global Reporting Initiative (GRI) – continua Dal Fabbro – a oggi si evidenziano sostanziali lacune nel processo di misurazione e disclosure di queste informazioni. In particolare, manca una definizione e una procedura di raccolta unitaria e globalmente riconosciuta dei parametri di sostenibilità e non esiste una chiara identificazione delle informazioni minime da riportare nelle dichiarazioni di carattere non finanziario ovvero nei bilanci di sostenibilità. Il position paper ESG – La Misurazione della Sostenibilità vuole illustrare le suddette criticità. Partendo dal concetto di sostenibilità aziendale, mostra il collegamento tra questo concetto e i fattori ESG, nonché la sua centralità non solo nei processi di Enterprise Risk Management, ma anche nei processi di creazione di valore, di incentivazione dei manager e di definizione dei piani strategici aziendali”.

“In un contesto di crescente attenzione nei confronti della sostenibilità, cresce anche la richiesta da parte di tutti gli Stakeholder di un’informativa aziendale ESG che sia sempre più accurata, completa, affidabile e tempestiva – conclude Franco Amelio, Sustainability leader di Deloitte Italia -. Da questa informativa dipende il giudizio che il mercato e le comunità assegnano alle imprese, anche in termini di valore. In questo contesto si inserisce la proposta di Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) pubblicata nell’aprile 2021 dalla Commissione europea, a seguito del processo di revisione della Non Financial Reporting Directive (NFRD). La proposta di CSRD è un elemento chiave del pacchetto europeo sulla finanza sostenibile, che include una serie completa di misure volte a migliorare il flusso di capitali verso attività sostenibili in tutta l’UE. L’obiettivo della CSRD è quello di migliorare il reporting di sostenibilità, ampliando inoltre il perimetro di imprese soggette all’obbligo di pubblicare un documento di informativa non finanziaria e uniformando il linguaggio con cui le imprese si rivolgono agli Stakeholder in ambito ESG. La Commissione ha, infatti, incaricato EFRAG di sviluppare nuovi standard di reporting unici e obbligatori, relativamente a cui EFRAG ha già pubblicato diversi working papers. L’adozione di questi nuovi Standard costituirà una svolta nel reporting delle imprese, migliorando e uniformando le metriche ESG con cui gli Stakeholder possono valutarne le performance”.

Gli appuntamenti successivi di Deloitte sono previsti per giovedì 21 aprile alle 14.30, con focus sulle Società Benefit, e per martedì 17 maggio, alle 14. 30, quando l’attenzione si sposterà sul ruolo del Sustainability Manager.

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