Il triennio 2018-2020, che comprende quindi anche l’anno dell’avvio della pandemia, ha contribuito ad una spinta alla formazione per la trasformazione organizzativa e tecnologica delle imprese, un trend che ha visto coinvolte 7 aziende su 10.
In un report, l’Istat rileva che in questi tre anni quasi tutte le imprese italiane hanno dichiarato di aver effettuato cambiamenti significativi che, per sette imprese su 10 (e per quasi il 90% di quelle di grandi dimensioni), hanno interessato i processi e le tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
Nel dettaglio, il 43,4% delle imprese riferisce infatti di averlo fatto come risposta alla crisi pandemica. Le trasformazioni in corso negli ultimi anni hanno avuto impatto anche sul contesto gestionale delle imprese, modificandone i metodi di lavoro e le prassi organizzative (es. team autonomi, telelavoro, organizzazioni orizzontali), interessando due terzi delle imprese, soprattutto per l’emergenza sanitaria (il 60,3% delle imprese la segnala infatti come causa del cambiamento).
Inoltre, quasi i due terzi delle imprese hanno ridefinito i propri processi produttivi, riconvertendo la produzione o sviluppando nuovi prodotti o servizi e il 48,8% ha modificato o ampliato i propri canali di vendita o metodi di fornitura/consegna dei prodotti o servizi (es. passaggio ai servizi online, e-commerce e modelli distributivi multi-canale). In questo quadro di forte evoluzione tecnologica e organizzativa la formazione, sottolinea l’Istituto di Statistica, ha giocato un ruolo fondamentale. Infatti, ha svolto attività formative nel 2020 oltre il 70% delle imprese che hanno innovato i processi e le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (74,3%) e di quelle che hanno cambiato metodi di lavoro e prassi organizzative (73,4%).
Per supportare le nuove attività sono stati introdotti strumenti per la formazione a distanza degli addetti circa nella metà delle imprese (due terzi delle quali a causa della crisi pandemica) con valori superiori alla media nazionale in alcune regioni del Sud (Abruzzo 67,0%, Puglia 56,1%) e delle Isole (Sardegna 59,7%).
L’Istat rileva inoltre che alcune differenze si osservano in termini di settore di attività. Se i settori delle Ict e dei servizi professionali emergono tra quelli che hanno introdotto i cambiamenti più rilevanti, le imprese attive in alloggio e ristorazione risaltano per aver utilizzato la formazione a supporto delle innovazioni, in percentuale maggiore (85,2%) rispetto ad altri settori.